Il ‘caso’ di piazza Vittorio Veneto al centro di una delibera di Giunta. “Tante segnalazioni di cittadini che lamentano disturbi alla quiete ed al riposo delle persone, soprattutto in orari notturni e serali, provocati dallo stazionamento di persone all’esterno dei locali sotto il loggiato”. Scatta la revoca: via tavolini e sedie
Sono state revocate con una delibera di Giunta, le autorizzazioni all'occupazione del suolo pubblico sotto il loggiato di piazza Vittorio Veneto. E non saranno più autorizzati tavolini e sedie: la stessa delibera prevede infatti il "divieto del rilascio di nuove autorizzazioni ai titolari delle varie attività commerciali con sede di esercizio sotto il loggiato di Piazza Vittorio Veneto".
L'ultima mossa dell'Amministrazione Chiassai fa seguito all'ordinanza dello scorso giugno che, nella stessa zona, vietava di dormire sulle panchine, di sedersi sulle soglie di casa, sui marciapiedi o per strada, di consumare drink in piazza. E l'obiettivo di questi atti è sempre lo stesso: la "tutela del riposo della tranquillità della cittadinanza e il rispetto del decoro urbano", si legge nella delibera firmata a fine agosto.
"Sono ricorrenti – spiega la Giunta in premessa – le segnalazioni pervenute alla Polizia Municipale da parte di cittadini residenti che lamentano disturbi alla quiete ed al riposo delle persone soprattutto in orari notturni e serali, provocati dallo stazionamento di persone all’esterno dei locali posti sotto il loggiato di Piazza Vittorio Veneto", e "le modalità di permanenza di persone all’interno delle aree autorizzate quali occupazioni di suolo pubblico relative ai singoli esercizi presenti sotto il loggiato, rappresentano un elemento di disordine e degrado urbano che alimenta la percezione di insicurezza da parte dei cittadini".
Premesse che portano l'Amministrazione a ritenere "necessario intervenire prevedendo il divieto di occupazioni di suolo pubblico nel loggiato di Piazza Vittorio Veneto in quanto lo stazionamento di clienti all’esterno degli esercizi di somministrazioni ivi ubicati stanno creando disturbo alla quiete pubblica e possono comportare il superamento dei limiti di normale tollerabilità". La revoca delle autorizzazioni ha "l’obiettivo di ridurre il numero e la durata degli stazionamenti eliminando, e comunque riducendo, i disagi lamentati".