24, Aprile, 2024

Trent’anni dall’istituzione del 118, le celebrazioni nella Asl Sud Est. Mandò: “Un servizio di alta specializzazione in continua evoluzione”

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Il servizio di emergenza urgenza del 118 compie 30 anni e la Asl Toscana sud est ha organizzato alcune iniziative di celebrazione, partite con la partecipazione di tantissimi operatori a Roma, la scorsa domenica 20 marzo, alla manifestazione nazionale con la sfilata lungo via delle Conciliazione. Il servizio è nato il 27 marzo 1992 quando, con Decreto dell’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, veniva istituito il sistema di emergenza territoriale 118. Ad Arezzo per celebrare questo importante compleanno si è svolto un flash mob presso nell’area antistante la Centrale di Emergenza/urgenza. Presenti medici, infermieri, operatori socio-sanitari e volontari soccorritori che hanno salutato il trentennale del 118 con un urlo liberatorio “siamo noi il 118!”.

Un servizio che solo nel 2021 nel territorio della Asl Toscana sud est, con le centrali di Siena – Grosseto e quella di Arezzo, ha gestito quasi 107 mila chiamate di emergenza mentre sono stati 936 gli interventi che hanno visto impegnato l’elisoccorso Pegaso 2. Per quanto riguarda il territorio della Provincia di Arezzo, nello specifico, si registra una media di 131 interventi giornalieri (47mila in un anno), circa 5.500 trasferimenti tra ospedali, 15mila elettrocardiogrammi in esterno, oltre 10.250 interventi su eventi cardiologici con 232 arresti cardiaci, di questi il 33% è stato salvato, una media superiore al dato nazionale. Sono stati 11 gli interventi in notturna dell’elisoccorso mentre i punti di atterraggio sono passati in dieci anni da 5 a 40, a dimostrazione del radicamento e della presenza capillare del sistema di emergenza su tutta la provincia.

“In questi anni – ha detto il dottor Massimo Mandò, direttore del Dipartimento Emergenza/Urgenza della Asl Toscana sud est – il servizio emergenza della nostra Azienda, , è diventato uno settori ad alta specializzazione per l’azienda sanitaria. La nostra organizzazione è modello a livella nazionale. Medici, infermieri e volontari lavorano fianco a fianco con grande intesa ed i risultati si vedono. Abbiamo una rete di intervento capillare in grado di intervenire in pochi minuti in tutte le zone, anche le più distanti. Vorrei anche evidenziare il grande sforzo fatto per il potenziamento tecnologico e sulla preparazione degli operatori”.

“Penso – ha aggiunto Mandò – alle innovazioni che abbiamo introdotto con ecografi portatili, trasfusioni a bordo dell’elisoccorso, diagnostica a distanza e molto altro. I due anni di pandemia, conclude Mandò, ci hanno insegnato molto e ne faremo tesoro: una grande esperienza sul campo ed un rapporto ospedale-territorio fondamentale per il buon funzionamento dell’assistenza e la cura delle persone. Il futuro della sanità si gioca proprio in questo binomio tra presidi ospedalieri e assistenza territoriale”.

“In questi anni – ha aggiunto Stefano Barbadori, direttore dell’Elisoccorso della Asl Toscana sud est – abbiamo assistito ad una evoluzione significativa dell’uso dell’elicottero sia culturale che professionale che ha portato il servizio a diventare un elemento di eccellenza , questo grazie all’impegno costante del personale del sistema di emergenza – urgenza insieme a quello dell’Azienda che ha sempre creduto in questo progetto. Abbiamo aumentato costantemente i nostri interventi nel corso degli anni – prosegue – soprattutto per quanto riguarda i voli notturni grazie ai visori NVG (Night Vision Googles), tecnologia che permette all’operatore dell’elicottero di atterrare di notte, anche su superfici non illuminate. Inoltre l’operatività diagnostica e sanitaria a bordo è cresciuta esponenzialmente: possiamo effettuare trasfusioni, ecografie, emogasanalisi e anche la ventilazione per i pazienti più gravi. In pratica – conclude Barbadori – il Pegaso 2 è un piccolo ospedale che può arrivare in tempi brevissimi in ogni luogo del territorio e in grado di rispondere sempre meglio alle domande di salute che quotidianamente i cittadini ci pongono”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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