L’estate è sinonimo di “outdoor”, di vita all’aria aperta, di passeggiate e paesaggi. Ed il Valdarno, da questo punto di vista, ha tanto da offrire. La sezione Cai del Valdarno superiore da una parte e Valdarno Bike Road dall’altra fanno il punto su quanto siano importanti il trekking ed il cicloturismo per il territorio e su quante opportunità di svago possono donare.
Francesco Fabbrini Presidente di Valdarno Bike Road: “Per Valdarno Bike Road l’obiettivo più vicino, al momento, è quello di mettere a sistema gli enti pubblici e le strutture ricettive private al fine di creare una proposta omogenea per il ciclo turismo, oltre a mappare e geolocalizzare le strutture ed i punti di interesse dell’intero territorio valdarnese”.
Roberto Zaganelli, consigliere del Consiglio Direttivo del Cai Valdarnese, ricordando il lungo periodo in cui tutti quanti siamo stati costretti a rinunciare a buona parte della nostra libertà, afferma con decisione che libertà fa rima con responsabilità ed illustra le iniziative del Cai Valdarnese: “Non appena è stato possibile, abbiamo ripreso a programmare le nostre gite sezionali per l’anno in corso, seppur trovando tante difficoltà, principalmente dovute al doveroso rispetto dei protocolli anti covid che ancora sono in essere. Ciò nonostante siamo ripartiti con lo spirito che da sempre ci contraddistingue, riscoprendo la gioia di stare assieme, di condividere le emozioni alla ricerca di sentieri e luoghi del nostro territorio. Ci siamo addirittura dati degli obiettivi, che abbiamo raggiunto grazie al nostro gruppo di adottanti sentieri, coordinati dai vari responsabili di sezione, per il tracciamento e la ripulitura dei percorsi, arrivando a segnare col nostro simbolo bianco e rosso, la sentieristica non solo del Valdarno, ma anche del Pratomagno, della Val d’Ambra e delle Colline del Chianti Valdarnese, pubblicando perfino una carta aggiornata dei sentieri del Pratomagno. Oltre a ciò, per tutti coloro che siano interessati, abbiamo predisposto una sezione del nostro sito ove è possibile scaricare una serie di itinerari in prossimità delle residenze e di tutto il nostro territorio”.
Il Valdarno è, però, da sempre una terra che presenta delle criticità, legate principalmente ai vari campanili, ma anche a fattori meramente organizzativi e logistici.
“A mio avviso – risponde Zaganelli – molte limitazioni campanilistiche sono state superate ed abbiamo trovato una grande collaborazione nelle diverse amministrazioni comunali, che hanno messo a disposizione le loro competenze, interfacciandole con le nostre, per la creazione di itinerari adatti a diversi tipi di fruitori. Le vere criticità – prosegue – sono invece quelle legate ad agenti atmosferici, tipo alberi abbattuti dal vento, frane causate dalle esondazioni di torrenti, oltre alla chiusura di molte strade poderali, adatte alla nostra proposta trekking, ad opera di privati.”
Fabbrini, invece, sottolinea come ancora il campanilismo sia ben presente, ma sostiene al tempo stesso che l’unica possibilità per far decollare la vocazione turistica per la quale il Valdarno ha tutte le carte in regola, sia quella di creare proposte condivise fra i diversi confini comunali.
Sarà, quindi, l’outdoor il volano per promuovere il Valdarno all’interno dei flussi turistici nazionali?
“Assolutamente sì – risponde con estrema convinzione Fabbrini – il nostro territorio presenta delle caratteristiche eccezionali per qualsiasi attività legata all’outdoor. La cosa più importante è crederci tutti assieme, iniziando ad investire convintamente in un settore che nei prossimi anni avrà sicuramente uno sviluppo!”
Dello stesso avviso anche Zaganelli, che termina ricordando che negli ultimi anni alle attività all’aria aperta è stata data grandissima attenzione da parte degli organi istituzionali, grazie anche alla valorizzazione delle vie storiche che attraversano il territorio: “Storia, arte e cultura sono confluite in un unico progetto outdoor – prosegue Zaganelli – facendo apprezzare il “camminare lento” alla ricerca di luoghi incantevoli, spesso dimenticati. Solo per fare un esempio, la nostra sezione ha collaborato a segnare e completare il Cammino Internazionale, del tratto Appenninico fino ad Arezzo, delle vie Romee Germaniche, creando un itinerario dalla Norvegia, verso Roma, Gerusalemme e Santiago di Compostela”.