Era il 1716 quando Cosimo III, granduca de’ Medici, emanò due bandi a tutela del territorio dove si produceva il vino doc. Nascevano così le zone di produzione del Chianti Classico, del Valdarno di Sopra, del Pomino/Chianti Rufina, e del Carmignano. Una serie di iniziative, aperte venerdì in Consiglio regionale, celebreranno il trecentenario
Trecento anni di Doc, per i vini del Valdarno di Sopra. Ricorre nel 2016 il trecentesimo anniversario del bando emesso dal Granduca de' Medici Cosimo III, con cui veniva individuata un’ampia zona geografica, conosciuta all’epoca più genericamente come “Chianti”, che comprendeva quattro zone. Si trattava di una vera e propria Doc ante-litteram.
Le quattro zone di produzione erano quelle del Chianti Classico, del Valdarno di Sopra, del Pomino/Chianti Rufina, e del Carmignano. Con il primo bando, del 18 luglio 1716, Cosimo III disciplinò la regolamentazione del commercio di questi vini pregiati; con quello successivo, del 24 settembre, si definivano invece i confini delle comunità entro cui considerarli.
Un trecentesimo anniversarsio segnato da una serie di celebrazioni, la prima delle quali si è tenuta venerdì scorso in Consiglio regionale. Il Presidente Eugenio Giani ha consegnato insieme a Giovanni Donzelli, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio regionale, il Pegaso della Toscana ai presidenti dei quattro Consorzi e un riconoscimento ai sindaci dei comuni interessati da queste zone. Erano presenti anche Luca Sanjust per il Consorzio Valdarno di Sopra, insieme ai Sindaci dei Comuni valdarnesi che ricadono nel territorio della Denominazione.
“Si tratta di formalizzare con lo Statuto della Regione moderna del 1970 quella che fu 300 anni fa l’idea di Cosimo III, il granduca de’ Medici che emanò due bandi a tutela del territorio dove si produceva il vino doc”, ha detto il Presidente del Consiglio regionale Giani. “Più che una rievocazione, è un’acquisizione di consapevolezza di quanto la nostra Regione riesca a conservare nei secoli la qualità dei prodotti da tutelare e che oggi sono uno dei motivi di maggiore promozione dell’identità della Toscana nel mondo”. Giani ha spiegato che leggendo questi bandi “ci si rende conto che già allora si avvertivano la pregnanza della tutela del vino e del suo buon nome e la necessità di distinguere tra i vini destinati al consumo e quelli al commercio”.
La consegna del Pegaso, venerdì scorso, è solo il primo evento in queste celebrazioni. Anche in Valdarno sono in programma iniziative che copriranno tutta la stagione autunnale ed invernale. Musica, teatro, sport, gastronomia e ovviamente degustazioni di vini di annate che arriveranno, per quanto possibile, molto indietro nel tempo. Tutte le iniziative, caratterizzate dal logo creato appositamente per la ricorrenza, metteranno in grande evidenza le date ai vertici del tricentenario: 1716 – 2016 “I 300 anni del primo territorio di vino”.
Il momento culminante delle celebrazioni sarà costituito da un evento che si terrà a Firenze proprio nella data di emissione del Bando, il 24 settembre. Nella storica Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio si svolgeranno le celebrazioni del bando, una lectio magistralis a cura dell’Accademia dei Georgofili e tenuta dal Prof. Zeffiro Ciuffoletti su “Terre Uve e Vini di Toscana – A tre secoli dai Bandi di Cosimo III dei Medici” ed un talk-show centrato sulla storia di questi vini e sulle prospettive attuali di mercato. A seguire, presso l’Accademia dei Georgofili sarà aperta al pubblico la mostra “Vite e Vino in Toscana: dai Medici ai nostri giorni. Tre secoli di storia”, realizzata in collaborazione con l’Accademia stessa. E in serata, uno spettacolo musicale con l’Orchestra del Maggio presso la Città della Musica.
Il 25 settembre presso l’Opera Medicea Laurenziana, nei locali sottostanti i chiostri di San Lorenzo, sarà aperta al pubblico una rassegna dei vini delle quattro Denominazioni del bando alla presenza dei produttori con banchi d’assaggio e degustazioni guidate. Nelle Cappelle Medicee vi sarà la deposizione di una corona celebrativa sul sepolcro di Cosimo III de’ Medici.
Il 26 settembre l'appuntamento è in Valdarno, presso il Borro, la tenuta Ferragamo a San Giustino. Il Consorzio Vald’arno di Sopra organizza una giornata di approfondimento sulle fattorie in Valdarno nel ‘700, a cura dell'Accademia del Poggio, sulle viti e vini di quei secoli, con il contributo del CRA di Arezzo, e con una provocazione letteraria partendo daBacco in Toscana di Francesco Redi svolta da Marco Santagata. Naturalmente saranno degustati i vini della denominazione alla presenza degli allievi italiani del corso dell’Institute of Masters of Wine.