26, Aprile, 2024

“Trame criminali”, il libro-inchiesta di Fulvio Turtulici sulla presenza delle mafie in Valdarno è ora scaricabile on-line

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Iniziativa di Libera Valdarno che ha inviato a tutti i sindaci e alle istituzioni locali una copia della pubblicazione, e ha deciso di metterla a disposizione di tutti liberamente: “Il fenomeno non va minimizzato né enfatizzato, ma va conosciuto profondamente”

Si chiama “Trame criminali nella provincia di Arezzo e nel Valdarno Aretino e Fiorentino”, il libro-inchiesta firmato da Fulvio Turtulici e stampato da Libera Valdarno: una raccolta di tutti quegli episodi di cronaca che mettono in evidenza presenze mafiose sul territorio valdarnese. Valdarnopost ne aveva parlato con l'autore, in una intervista che potete rileggere qui.  

Oggi quel libro è a disposizione gratuita di tutti, e si può scaricare cliccando qui. Una iniziativa voluta da Libera Valdarno, che in questi giorni, per promuovere la massima conoscenza del fenomeno, ha inviato una copia della pubblicazione anche ai Sindaci del Valdarno aretino e fiorentino, al Sindaco di Arezzo, al Presidente della Provincia di Arezzo, al Presidente della Città Metropolitana di Firenze, al Prefetto di Arezzo, al Questore di Arezzo, ai Comandanti della Compagnia dei Carabinieri di San Giovanni e della Compagnia della Guardia di Finanza di San Giovanni.

La pubblicazione è stata realizzata dal Coordinamento del Valdarno Superiore di Libera, grazie al paziente lavoro di ricerca compiuto da Fulvio Turtulici, membro del coordinamento, che ha ripercorso quasi 20 anni di inchieste in Valdarno e nella provincia aretina, partendo da reati e delitti che possono essere l’anticamera a possibili casi di infiltrazioni mafiose. Dalla lettura della pubblicazione emerge una situazione dalla quale non esistono al momento prove di un radicamento nel territorio valdarnese delle organizzazioni mafiose, ma appare chiaro che le nuove mafie si muovono in regioni come la Toscana e in aree come il Valdarno, non per conquistare un territorio, ma per fare affari e al tempo stesso inquinare un’economia sana e legale.

Reati come la corruzione, l’estorsione, l’usura, il riciclaggio, lo spaccio di stupefacenti, possono portare o essere l’anticamera di fenomeni di infiltrazione. "Nell’ultimo triennio – ricorda Libera citando l’ultimo rapporto sulla corruzione in Toscana realizzato per conto della Regione dalla Scuola Superiore La Normale di Pisa – la Toscana è al 4° posto in Italia, dopo le tre principali regioni a presenza storica delle mafie (Campania, Calabria e Sicilia), per numero di soggetti denunciati o arrestati con l’aggravante per mafia (223 persone). Sono significative, secondo i magistrati, le evidenze giudiziarie rispetto a soggetti che individualmente attraverso le proprie condotte illecite, hanno avuto quale finalità il favoreggiamento di organizzazioni criminali di stampo mafioso". 

Il rapporto analizza i principali indicatori-spia della probabile presenza di fenomeni di criminalità organizzata che mostrano un significativo aumento del rischio criminalità in Toscana. Questo è il caso per esempio delle denunce per estorsione e riciclaggio (il cui tasso è di gran lunga il più elevato in Italia, quasi quattro volte quello nazionale), e delle denunce per attentati.

"La nostra – aggiunge il Coordinamento di Libera Valdarno – è una ricerca semplice, essenziale, di chi vivendo in un determinato territorio e avendo a cuore temi come la legalità e la giustizia sociale, vuole aiutare il proprio contesto sociale, associativo, istituzionale, sindacale, economico e politico, a saper tenere gli occhi aperti su quanto accade, imparando a saper leggere, noi per primi, quelli che possono essere i movimenti criminali che possono sfociare in possibili fenomeni di infiltrazione mafiosa. Un atteggiamento che non vuole creare paure o inutili allarmismi, ma solo far prendere coscienza all’opinione pubblica, che occorre vigilare e stare attenti".

"Allo stesso tempo, questa pubblicazione è anche una forma di ringraziamento a chi come la Prefettura, tutte le Forze dell’Ordine e la Magistratura, ogni giorno in silenzio e con efficacia, si muove utilizzando tutti gli strumenti che la legge mette a disposizione, per impedire che fenomeni di infiltrazione mafiosa accadano o possano diffondersi. I fenomeni di infiltrazioni mafiose come da anni ci dicono tutti gli studi, i magistrati e le forze dell’ordine, sono un problema che non va preso sottogamba, non va enfatizzato, ma va conosciuto e affrontato dal mondo civile e politico, per impedire a queste organizzazioni criminali di attaccare e condizionare la vita economica e sociale delle nostre comunità, rendendo tutti noi più poveri e insicuri". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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