Una persona che vagava sui binari, nel tratto fra le stazioni di Santa Maria Novella e Statuto, è stato il caso all’origine dei problemi che si sono registrati questa mattina nel trasporto ferroviario intorno al nodo fiorentino. Un episodio che ha comportato lo stop completo alla circolazione in alcuni momenti, per consentire alla Polizia Ferroviaria, intervenuta sul posto insieme al personale di RFI, di riuscire a trovare la persona e quindi di operare in sicurezza, senza il pericolo che avrebbe comportato il passaggio dei treni. Un’operazione che ha quindi fermato i treni in transito in quel tratto fra le 7.45 e le 8.55, un orario particolarmente critico perché nella fascia più utilizzata, ovviamente, dai pendolari. Una volta raggiunta, la persona è stata denunciata per interruzione di pubblico servizio.
Le conseguenze sono state treni in ritardo o cancellati, e sovraffollamento sui convogli in transito. Il bilancio finale stilato da RFI parla di oltre 40 Alta Velocità e tre Intercity con ritardi fino a 100 minuti, mentre 30 Regionali in transito dal nodo di Firenze sono stati cancellati. Le ripercussioni si registrano ancora nel primo pomeriggio.
L’episodio di stamani è stato accompagnato da proteste dei pendolari e critiche anche politiche. Elisa Tozzi, consigliera regionale di FdI, commenta: “Guasti e invasioni dei binari da parte di persone o animali si ripetono quasi quotidianamente, il traffico ferroviario è ormai diventato un terno al lotto ed a pagarne le spese sono i pendolari, arrabbiati e frustrati. La Regione si deve far sentire con Rfi, va tutelata la sicurezza nelle stazioni e sui binari ma va garantita anche la puntualità di arrivi e partenze. Occorre un intervento serio di monitoraggio perché questi continui ritardi impattano sulla vita dei cittadini. Stamani, nel nodo fiorentino, si sono accumulati ritardi oltre i 100 minuti, così saltano coincidenze, appuntamenti, ingressi a scuola, colloqui di lavoro, si stravolgono giorno dopo giorno le vite di chi, per spostarsi, si affida al trasporto ferroviario. Gli orari dei treni non possono continuare ad essere soggetti a questa insopportabile incertezza”.