Per il 2017 partono gli avvisi bonari per i ticket sanitari non pagati. Prosegue così l’attività di recupero delle somme dovute dai cittadini alla Asl Toscana Sud Est, che era già stata intrapresa dalle tre ex aziende di Arezzo, Siena e Grosseto
Sono 50mila nell'intera Asl Toscana Sud Est, dei quali più della metà, per la precisione 28mila, solo in provincia di Arezzo: stanno partendo in questi giorni gli avvisi bonari per il recupero dei crediti e in particolar modo dei ticket non pagati a fronte delle prestazioni eseguite ai cittadini. Gli avvisi che arriveranno a casa dei cittadini conterrano la comunicazione di quanto è dovuto alla Asl per le prestazioni erogate e che risultano non ancora pagate.
Un'operazione di recupero crediti che negli ultimi anni si è fatta più rigida, nelle Aziende sanitarie. Tra questi avvisi, tra l'altro, ci sarà anche il controllo dei falsi esenti sulle autocertificazioni del 2013. I dati vengono estratti dalla procedura informatica con il supporto di Estar; l’Ufficio Recupero Crediti della Usl provvede a verificare i maggiori errori o inesattezze e invia queste note di pagamento agli utenti, attraverso un avviso bonario, non soggetto a notifica, che invita il cittadino ad adempiere al pagamento o a segnalare eventuali errori o inesattezze tramite fax o mail, utilizzando un modulo allegato alla stessa lettera.
Il percorso, infatti, garantisce al cittadino le modalità per dimostrare il pagamento avvenuto o per eventuali documenti a prova della correttezza del non pagamento del ticket. Per ogni avviso viene anche garantito un call center a cui fare riferimento per ogni informazione.
Gli avvisi in partenza sono sostanzialmente di tre tipi: per prestazioni erogate e ticket non pagato; per visite non disdette; e, appunto, per le autocertificazioni sul reddito non veritiere. Nel dettaglio:
– Per il ticket non pagato gli avvisi sono relativi a prestazioni effettuate dall'utente per le quali non risulta pagato il ticket e per la provincia di Arezzo (ex Asl8) riguarderanno le annualità tra il 2013 e il 2016.
– Per le visite non disdette, la normativa regionale prevede multe per non aver provveduto alla disdetta della prenotazione nei tempi stabiliti. Invece di inviare subito il verbale di accertamento viene inviata una lettera "bonaria" per evitare che piccole cifre raddoppino per il costo della notifica.
– Per le “autocertificazioni mendaci”, viene notificato un verbale di accertamento ad utenti che hanno sottoscritto autocertificazioni che sono risultate non veritiere, in base ai controlli incrociati tra Agenzia delle entrate, Inps e Ministero del lavoro. Il verbale notifica al cittadino l'accertamento e la violazione dell’art 316 ter del Codice Penale, e permette la riduzione della sanzione con pagamento in misura ridotta se gli utenti decidono di pagare entro 60 giorni riconoscendo la “colpa”. Altrimenti, in seguito viene inviata un’ordinanza di ingiunzione.