16, Aprile, 2024

Terranuova in Comune: no al regolamento mensa. “I motivi culturali battono la filiera corta da 325mila euro”

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La lista civica Terranuova in Comune vota contro il regolamento comunale della mensa: “Si parla tanto di integrazione sociale: cominciamo allora a correggere questi meccanismi di disgregazione e di isolamento. Non è certo con la rinuncia alla nostra tradizione culinaria che favoriremo la crescita di nuove generazioni”

Terranuova in Comune vota contro il regolamento comunale della mensa. "Un investimento di circa 325mila euro per la mensa destinato alla filiera corta che passa in secondo piano". La lista civica si è dichiarata favorevole alla filiera corta che introduce nella dieta dei bambini cibi provenienti da aziende locali, ma non a modificarla sempre e comunque non per motivi religiosi o legati alla salute ma per aspetti culturali della nazione di origine.

“Non accettiamo una normativa confezionata ad hoc dove si sostiene un pericoloso paradosso: le motivazioni “culturali” che battono la promozione del territorio – afferma la lista civica – come se il nostro territorio non fosse espressione più viva della cultura toscana. Noi non ci stiamo. La valorizzazione e la qualità dei nostri prodotti da consumare alla mensa dei bambini sono messe in discussione dall’autorizzazione rilasciata alle famiglie di richiedere specifiche diete per i propri figli, escludendo cibi e pietanze, in assenza di particolari intolleranze alimentari o credi religiosi. Questo, secondo noi è un principio sbagliato. Il Comune e la scuola dovrebbero universalmente educare al rispetto del cibo e a “mangiare tutto”.

Il comune investe 325.000 euro nell'acquisto di carne, pane, pasta, olio, patate dalle aziende della zona, di queste risorse 184.000 euro sono indirizzate alla frutta e alla verdura:

"Dall’altra, invece, si permette che le famiglie intervengano con una comunicazione all’ufficio scuola per non somministrare certi alimenti, perché non “culturalmente” accettati. Abbiamo sostenuto un lungo confronto in commissione sociale dove abbiamo presentato anche emendamenti per correggere il testo, ma questi sono stati quasi tutti respinti in sede di consiglio comunale. Si parla tanto di integrazione sociale: cominciamo allora a correggere questi meccanismi di disgregazione e di isolamento. Non è certo con la rinuncia alla nostra tradizione culinaria che favoriremo la crescita di nuove generazioni".

Altro aspetto le insolvenze.

"Altro aspetto preoccupante è il continuo disinteresse di questa maggioranza alla risoluzione delle insolvenze, circa 55 mila euro, sul servizio mensa. Avevamo richiesto che fossero maggiormente sollecitate al pagamento quelle famiglie morose ad ogni avvio di anno scolastico nel rispetto di chi paga il servizio regolarmente. L’emendamento non è stato recepito”

 

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