28, Dicembre, 2024

Terranuova, due beni confiscati alla mafia e restituiti alla comunità. Gli immobili sono intitolati alla Famiglia Nencioni e Giuseppe Valarioti

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Questa mattina sono stati inaugurati a Terranuova Bracciolini due importanti beni confiscati alla mafia. Si tratta della villetta nella frazione de Le Ville e del capannone industriale in via Poggilupi, da oggi intitolati alla famiglia Nencioni e a Giusepppe Valarioti.

L’inaugurazione ha coinvolto rappresentanti istituzionali dei comuni del Valdarno e della provincia di Arezzo, la prefetta di Arezzo, e importanti figure come Luigi Dainelli, presidente dell’associazione dei familiari delle vittime della strage dei Georgofili, e Don Bigalli di Libera Toscana. Gli immobili, frutto del riciclo dei proventi illeciti e delle attività criminali, saranno destinati a funzioni sociali per contribuire al benessere della comunità. L’azione di restituire alla collettività questi beni confiscati rappresenta un impegno concreto nella lotta alle mafie.

L’evento si è sviluppato in due momenti, con l’inaugurazione di una villetta alle Ville destinata al co-housing solidale e di un capannone a via Poggilupi, che ospiterà l’archivio e la rimessa dei mezzi comunali. La villetta è stata intitolata ad Angela Fiume, Fabrizio Nencioni e le loro bambine, vittime di un attentato mafioso nel 1993 a Firenze. Il capannone è stato dedicato a Giuseppe Valarioti, amministratore pubblico ucciso dalla ‘Ndrangheta, un giovane politico che ha combattuto per ideali di libertà e giustizia.

Gli immobili inaugurati sono i primi due beni confiscati nel territorio del Valdarno, appartenenti originariamente alla famiglia Priolo e oggetto di una confisca risalente agli anni ’90. La ristrutturazione, finanziata dalla Regione Toscana con 450mila euro, ha reso gli spazi adeguati alle nuove funzioni sociali, inclusa la destinazione a deposito dei mezzi comunali e archivio degli uffici tecnici dell’ente.

 

Daniela Marconi, Libera:” Un momento importante per tutti quanti noi, per la comunità di Libera e del Valdarno e della Toscana. Mi auguro che questa notizia viaggi e sia diffusa perchè è una scelta importante intitolare questi beni a delle vittime. Questo significa restituire non solo alla comunità ma anche all’impegno della memoria che è sempre pungolo.”

L’assessore Ciuoffo ha sottolineato l’importanza di valorizzare il sacrificio quotidiano delle forze dell’ordine e della giustizia nel contrasto alle mafie. La Regione Toscana ha stanziato risorse di bilancio per consentire ai comuni di recuperare questi beni e restituirli alle comunità – “Per la disponibilità che i comuni Toscani stanno dando e per quanto si mettono in gioco. Comuni già con tante responsabilità e tanti ruoli e con pochi strumenti e risorse. La restituzione di beni confiscati alla mafia non è scontata. Ci sono molti beni confiscati nel nostro paese e non sono utilizzati. La Toscana sta cercando di dare una risposta.”

Maddalena De Luca, Prefetto Arezzo:”Questa giornata rappresenta la vittoria dello Stato nel riportare la legalità sul territorio. Un duro colpo inflitto alle associazioni mafiose e con la riconsegna di questi beni si riconsegna alla comunità qualcosa che anche simbolicamente gli era stato sottratto.”

Sergio Chienni, sindaco di Terranuova Bracciolini:” Un momento di festa questa mattina. Un risultato raggiunto tutti insieme col quale restituiamo alla nostra comunità dei beni che prima erano di utilizzo esclusivo della comunità organizzata. Un valore simbolico ma anche sostanziale. La villetta verrà usata per il co-housing solidale per l’emergenza abitativa, mentre il capannone verrà impiegato come archivio comunale e rimessa per i mezzi della Protezione civile: due utilizzi significativi e importanti.”

Luigi Dainelli, famiglia Nencioni e presidente dell’Associaizone tra i familiari delle vittime della strage di via Georgofili:”Non ho parole per ringraziare. Con la fine dei processi il solo scopo rimasto è stato quello di fare memoria. Ci teniamo a non far dimenticare ciò che è accaduto, almeno nella verità storica dei fatti accaduti.”

Katia Bottiglieri, nipote di Giuseppe Valarioti:”Questo è il primo bene che viene intitolato a mio zio. Da poco abbiamo appreso che è stata approvata una mozione per cui anche Roma avrà la sua piazza o parco. A distanza di 45 anni dalla sua morte e da un diritto che rimane tutt’oggi impunito è senza colpevoli:mio zio è vivo. La memoria non si uccide, non si trivella a colpi di pistola e dobbiamo cercare di darne testimonianza.”

Si sottolinea che i comuni che possiedono beni confiscati alle mafie nel loro patrimonio entro il 31 gennaio possono presentare domande di contributo alla Regione Toscana via PEC. Con la restituzione di questi beni alla collettività, si chiude un lungo iter nel recupero degli immobili, contribuendo a rafforzare la legalità e a fornire risorse aggiuntive per iniziative sociali nel territorio.

 

Articoli correlati