Secondo la lista consiliare di Bucine, ad oggi il ricavato della tassa di soggiorno non è investito nelle spese per il turismo. Da qui la proposta per rilanciare e riqualificare l’attività agrituristica
"I ricavi della tassa di soggiorno dovrebbero essere investiti per lo sviluppo dell'attività turistica". Cosa che ad oggi non avviene, secondo il gruppo consiliare TerraNostra di Bucine, che ha scritto una nota indirizzata anche ai gestori degli agriturismi che operano nel territorio. Una proposta che nasce anche dall'esigenza di rilancio e riqualificazione dell'attività agrituristica.
"Noi abbiamo sostenuto e sosteniamo con forza che una “ tipicità” del nostro territorio è rappresentata dall’agriturismo e dallo sviluppo dello stesso turismo del fine settimana e vogliamo risvegliare l’attenzione dei nostri operatori agricoli e agrituristici verso l’obbiettivo dell’incremento e della proliferazione di questa attività" – scrivono i rappresentanti di TerraNostra – "E questo comporta da una parte l’esigenza di una immagine accogliente del nostro territorio e dell’altra l’efficienza dei servizi: non sono qualificanti né l’impatto con la stazione ferroviaria ancora in condizioni scadenti, né il brulicare di lucciole nell’area di Pietraviva- Castelnuovo, destinate ad altri servizi".
Da questa premessa nasce la proposta di utilizzare gli introiti dell'imposta di soggiorno per finanziare lo sviluppo turistico e la critica della lista di minoranza in base anche ad alcuni dati sugli anni precedenti: "Nell’anno 2012 su 10.229 euro, per il turismo è stata spesa la somma di 5600 euro; nell’anno 2013 su 56.977 euro di introito, sono stati spesi 5.541 euro; nell’anno 2014 su un ricavo di 45.372 euro, è stata spesa la somma di 38.566 euro per il turismo.
Infine, per l'anno 2015 è stato previsto un introito di 62.236 euro ed è prevista una spesa per il turismo di euro 9.466".
"Riteniamo sarebbe più corretto destinare al turismo almeno gli introiti della tassa di soggiorno e costituire una commissione di operatori agri-turistici per individuare insieme all’amministrazione il modo migliore per impiegare tali somme. Questo significherebbe: partecipazione", conclude la nota di TerraNostra.