Dopo il Consiglio comunale nel corso del quale il sindaco di San Giovanni, Valentina Vadi, ha annunciato che il progetto del Tempio Crematorio non verrà realizzato interviene il gruppo Liste civiche sangiovannesi.
“Un’ottima notizia per la nostra comunità, attesa dalla cittadinanza tutta, dopo la chiara presa di posizione in consiglio comunale da parte delle liste civiche, la raccolta di firme, l’inserimento del ‘No al Tempio crematorio’ nel programma elettorale di Lisa Vannelli per le Liste Civiche alle recenti elezioni amministrative. La conclusione a cui è arrivata l’Amministrazione Comunale attraverso la comunicazione del Sindaco deve essere però contestualizzata nei tempi, e nei modi”.
“Per i tempi: il procedimento di autotutela cui si è appellato il Comune dopo la sentenza del TAR era stato dettagliatamente descritto e proposto lo scorso 14 febbraio, nel corso del Consiglio aperto convocato grazie alle migliaia di firme presentate dal Comitato ‘Aria Pulita Valdarno’, dalla Consigliera Scarnicci che in quella sede ricordava i tre richiami dell’ANAC-Autorità Nazionale Anticorruzione sulla scorretta formulazione della gara di appalto.
Per i modi: alla nostra richiesta sulle motivazioni che hanno spinto l’Amministrazione Comunale a portare avanti la gara nonostante i rilievi dell’ANAC, il Sindaco Vadi non ha trovato di meglio che addossare agli Uffici Comunali le responsabilità di quella che agli occhi di tutti è stata una chiara scelta politica ostinatamente perseguita e rivelatasi poi fallimentare”.
“Quello che la prima cittadina, nel corso del consiglio comunale aperto sul Tempio Crematorio, disegnava come un servizio di vicinato al cittadino, un approccio di prossimità alle esigenze della popolazione, è stato dichiarato nella sentenza del TAR come un intervento costoso, non remunerativo per le parti e sproporzionato alle esigenze della popolazione e contestualmente il bando di gara è stato considerato scorretto esattamente come indicato da ANAC. Quanto la costruzione del Tempio crematorio fosse frutto di un processo partecipativo e fosse avvertito come necessario dai cittadini lo aveva dimostrato la raccolta delle oltre 3500 firme, che sono state uno schiaffo alla “scelta Politica” dell’Amministrazione Comunale”.
Il gruppo conclude: “Alla fine i vincitori, in questo esempio di gestione ‘dal Palazzo e per il Palazzo’, per fortuna finito con un nulla di fatto, sono i cittadini del Comitato Aria Pulita: grazie al loro coraggio ed al loro lavoro meritorio per la comunità, l’Amministrazione Comunale è stata costretta a fare un passo indietro rispetto ad un scellerata scelta per la nostra comunità. La sentenza del TAR avversa alla gara, e quindi vantaggiosa per i cittadini, purtroppo potrebbe aprire una stagione di contenziosi in relazione a possibili richieste di risarcimento danni da parte dei concorrenti, e questo sarebbe una beffa per i cittadini che coraggiosamente si sono opposti a scelte politiche sconsiderate che altri pensavano di poter prendere per loro“.