23, Dicembre, 2024

Telecamere di videosorveglianza: la Regione finanzia 42 progetti dei comuni. Due sono valdarnesi

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Ci sono anche i comuni di San Giovanni e di Reggello, tra i 42 enti beneficiari di un finanziamento della Regione Toscana per implementare i circuiti delle videosorveglianze con nuove telecamere.  La giunta regionale, su proposta dell’assessore Stefano Ciuoffo, ha deciso di sostenere, con 911.821 euro, 42 progetti che in un bando del 2019 non avevano trovato risorse sufficienti per essere finanziati. Il costo complessivo ammonta ad oltre 1 milione e 360 mila euro. I comuni cofinanzieranno acquisti ed opere, con risorse proprie, per un minimo del 30 per cento fino, in qualche caso, al 71 per cento. Il contributo della Regione oscilla tra 10mila e 38 mila euro.

I territori coinvolti sono Pratovecchio Stia, Licciana Nardi, Castelfranco di Sotto, Serravalle Pistoiese, Crespina Lorenzana, Castell’Azzara, Aulla, Foiano della Chiana, Pieve a Nievole, Pitigliano, Lucignano, Porcari, Lamporecchio, Pontremoli, Montecarlo, Monterchi, Sestino, Piombino, Follonica, Pescia, San Giovanni Valdarno, San Marcello Piteglio, Marliana, Fauglia, Pisa, San Vincenzo, Larciano, Tresana, Guardistallo, Caprese Michelangelo, Carrara, Signa, Pistoia, Prato, Reggello, San Giuliano Terme, Borgo a Mozzano, Grosseto, Capannori, Camaiore, Sansepolcro e Santa Maria a Monte.

Nel dettaglio, San Giovanni ha ottenuto un finanziamento da 25mila euro per un progetto da 37mila euro nel complesso; Reggello un finanziamento regionale da 25mila euro per un progetto da 40mila.

I Comuni dovranno affidare i lavori entro otto mesi, pena la revoca del finanziamento. I risparmi che derivassero da eventuali ribassi d’asta potranno essere utilizzati per ulteriori investimenti. Tutti i progetti dovranno essere rendicontati entro il 31 dicembre 2022.

“La sicurezza urbana – commenta l’assessore Ciuoffo – si compone di più interventi integrati fra loro. La ricetta per avere città e quartieri più sicuri passa anzitutto dalla loro rigenerazione, provando a ridurre ogni forma di disagio, ripensando gli spazi urbani e rinsaldando i legami di vicinato. Rafforzare i legami e le relazioni è il miglior viatico per dare nuova vita a tante aree, oggi degradate, delle nostre comunità. Infine vi è anche la videosorveglianza, che può funzionare da deterrente e allo stesso tempo rivelarsi uno strumento utile alle indagini delle forze dell’ordine”.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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