22, Novembre, 2024

Tegolaia: dopo sopralluoghi M5S presenta un’interrogazione in consiglio. Il sindaco: “Arpat non evidenziò problemi”

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Non contento delle risposte fornite dal sindaco sulla ex discarica di Tegolaia il Movimento 5 Stelle ha redatto una relazione e un’interrogazione da presentare in consiglio comunale. Vengono chieste ulteriori documentazioni e spiegazioni in merito. Il sindaco di Cavriglia sottolinea che il sito è da bonificare ma non ci sono adesso le somme necessarie. “Le rilevazioni di Arpat nel 2012, comunque, non evidenziarono problemi”

Si torna a parlare della ex discarica di Tegolaia a Cavriglia. Sull'argomento torna il Movimento 5 Stelle che non soddisfatto delle risposte finora fornite dall'amministrazione comunale ha effettuato sopralluoghi in zona, redatto una relazione e un'interrogazione che verrà presentata in consiglio comunale con la quale si chiedono maggiori delucidazioni in merito. Il sindaco replica.

Sulla questione della ex discarica di Tegolaia nel comune di Cavriglia, chiusa nel 1974, intervenne nel marzo 2012 l'associazione Valdarno Europa. L'allora sindaco Ivano Ferri, replicando, la definì  "un nervo scoperto ma ben gestita".  Il sindaco Leonardo Dell’Innocenti o Sanni, in consiglio comunale, afferma M5S rispose che "è un’enorme vasca di argilla, impermeabile e in sicurezza e che quindi, nel male, siamo stati fortunati". Adesso il Movimento 5 Stelle interviene di nuovo.

"Stiamo parlando di un appezzamento di terreno di circa 60.000 metri quadri, dove sono stati conferiti fino ai primi anni novanta ben 400.000 metri cubi di rifiuti urbani dei vari comuni del Valdarno aretino e fiorentino. La suddetta non ha un'adeguata copertura del terreno e con il normale deflusso dell’acqua piovana, che permea con il tempo i rifiuti, si carica di liquami inquinanti. Non abbiamo rilevato una benché minima cartellonistica di attenzione o di divieto, che attesti l’effettiva pericolosità nell'esplorare una ex discarica attiva, ma solamente divieti di accesso alla strada principale; ciò evidenzia il lassismo dell'amministrazione verso i cittadini".

"Inoltre, abbiamo verificato l’assenza di reticolato di delimitazione del terreno e la presenza di fauna autoctona e non, cioè tracce evidenti di cinghiali che usano il terreno per grufolare, portando alla luce i rifiuti e i canali di fanghi intrisi di percolato nei fianchi, usati dagli stessi come vasche per infangarsi e fare toilette; vi sono presenti anche aironi che beccano il terreno inquinato e fagiani intenti a riprodursi e covare. Il suo percolato invece, fuoriesce in quattro/cinque punti: la parte centrale e quella a nord della ex discarica si immettono in un fosso perpendicolare ad essa, fosso che la percorre fino a due pozze di raccolta, qui si mescola con l’acqua “pulita” del fosso proveniente dal terreno sovrastante, adibito a fotovoltaico, questa confluisce poi in un torrente, che poche centinaia di metri dopo si immette in un canale cementato".

Il Movimento 5 Stelle continua:

"Interrogando l’amministrazione per informazioni in merito, ci hanno rassicurato sul tragitto del canale, che passando da San Cipriano, viene poi trasferito al depuratore di San Giovanni. Ma, guardano alla parte est di Tegolaia, abbiamo purtroppo constatato attraverso la nostra indagine, che, sul suo crinale, si verificano ancora dopo venticinque anni dalla chiusura ufficiale e dalla sua dismissione, varie bolle di gas che dimostrano una sua recondita putrefazione e attività. In questa parte della ex discarica le amministrazioni precedenti e per continuità l’attuale, non hanno ritenuto pericoloso e quindi per deduzione necessario, un contenimento dei reflui percolati; essi vanno infatti a confluire, dopo una copiosa dispersione nel terreno circostante, in un rio che costeggia il campo fotovoltaico sottostante e il terrapieno, passando poi a sinistra della strada delle “Casacce” tra campi coltivati a olivi e vari orti anch’essi coltivati , irrorati anche con la suddetta acqua, per infine gettarsi in fondo ai tornanti della discesa di Vacchereccia nel suo relativo borro".

"Quindi avendo appurato che una parte di percolato, a differenza di quanto aveva affermato il sindaco in sede comunale, inquina il suolo e il torrente, abbiamo verificato anche l’altro tratto della fuori uscita, che è visivamente molto più inquinante. Ebbene, dopo una lunga passeggiata tra campi incolti e boschi, costeggiando il canale solo a tratti cementato, siamo giunti alla strada che collega Cavriglia con Vacchereccia, qui si immette con altra acqua nel borro di Vacchereccia, inquinando perciò il successivo tratto fino alla sua immissione naturale nel fiume Arno". 

"Di fatto per tutti questi anni la popolazione, ignorando ciò, ha usato l’acqua del torrente per vari scopi (annaffiare l’orto , lavare ecc.) ed è stata quindi esposta a questi fluidi altamente inquinanti e tossici con esiti nefasti per la loro salute e per l’ambiente (esiti che dobbiamo verificare fino in fondo). Ora, facciamo alcuni conti alla luce dei dati: con 60.000 metri quadri di superfice la normale piovosità del luogo si attesta sui 1000 mm annui a metro quadro, per cui nei venticinque anni dalla sua dismissione si sono generati milioni e milioni di litri di percolato inquinante e, anche se oggi risultasse dalle analisi del fluido che i valori rientrano nelle norme di legge, si è comunque fatto in modo, nel tempo, che il carico organico e inquinante si diluisse notevolmente e si disperdesse nell’ambiente".

"Tenendo conto che non vogliamo creare allarmismi, ormai forse ingiustificati, ma soltanto informare le persone, ci chiediamo se moralmente non siano ancora imputabili quei soggetti che si sono sempre e continuano ad arrogarsi ecologisti convinti e ne fanno anche una loro bandiera, sventolando i magnifici risultati ottenuti ma tacendone molti altri".

Dal canto suo il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl'Innocenti o Sanni replica e sottolinea: "La situazione è ferma al 2012 quando cioè Arpat, dopo la denuncia dell'associazione Valdarno Europa, intervenne, effettuò sopralluoghi e analisi e non riscontrò alcun problema. Ovviamente quello è un sito da bonificare. Per farlo occorrono 10 milioni di euro che non ci sono".

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