15, Novembre, 2024

“Tante vite per un sogno”, il libro della figlinese Sara Romoli

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“Nulla succede per caso: tutto è collegato. La vita non è qualcosa che ci capita, ma che accade per noi”. E’ questo il filo conduttore di “Tante vite per un sogno. L’inizio” il primo dei tre libri che Sara Romoli, figlinese ma da 18 anni residente a New York, ha scritto per raccontare la storia della sua vita. Una storia che forse è simile a tante altre ma che per lei rappresenta il risultato della forza e del coraggio nell’inseguire il proprio sogno. Ancora giovane dal Valdarno un giorno decise di prendere una valigia e di trasferirsi nella Grande Mela senza un punto di riferimento, con poco denaro in tasca e senza sapere cosa andare a cercare. Da allora tante esperienze, tanti lavori, tante avventure ha vissuto Sara.

Sara Racconta: “E’ stato un caso. Dopo la separazione dei miei genitori, una situazione complicata che oggi vedrei in maniera diversa ma che allora vissi come un dramma, un mio carissimo amico per il mio compleanno, sapendo che ero affascinata per New York, mi regalò un biglietto andata e ritorno per dieci giorni nella Grande Mela. Sono partita e non mi aspettavo di innamorarmi di quella città. Non parlavo inglese ma mi sentivo a casa. Una volta tornata il mio desidero era quello di tornare a New York: ho trovato alcuni lavoretti, ho messo da parte 500 dollari oltre al biglietto aereo e sono ripartita. Le mie aspettative e le mie illusioni si sono subito infrante. Sono andata a casa di un amico ma dopo 4 giorni mi sono ritrovata per strada e sono andata negli ostelli. Non avevo idea di cosa dovessi fare, i soldi finivano, e un giorno, mentre stavo meditando di tornare a casa, mi “permisi” di prendere un caffè in un locale. Lì ho conosciuto un uomo di Firenze, residente a New York da 30 anni, mi ospitò a casa sua ed è diventato il mio mentore. Grazie a lui entrai in uno studio legale e da qui sono riuscita ad ottenere un visto per rimanere per sei mesi rinnovabile per altrettanti mesi”.

Perchè la tua storia in un libro? “Molti volevano sapevano quale era la mia storia, come cioè ero riuscita da Figline Valdarno a raggiungere New York e a rimanerci. Qualche anno fa, poi, mi sono ammalata e scrivere il libro è stata la salvezza in uno dei periodi più brutti della mia vita. Scrivendo la mia storia ho rivissuto il mio passato e le mie emozioni e mi sono riscoperta. Ho ritrovato forza dalla mia storia e speranza per il futuro”.

Il libro è dedicato a tre amici di Sara che non ci sono più. Persone che hanno lasciato il segno in lei e nella sua vita:Marco Masini, Beatrice Torrini e Gregorio Pagliucoli: hanno avuto un impatto importante sulla mia vita. La loro presenza mi ha trasmesso tanti valori come l’onestà, l’autenticità, tutti e tre mi dicevano sempre che il bicchiere è sempre mezzo pieno. I loro messaggi e la loro guida mi hanno aiutata a scrivere il libro e ad abbracciare la vita in maniera più positiva e ad accettare qualunque cosa si presenti. L’elemento fondamentale del libro è che niente accade per caso, tutto è connesso, sempre. Ciò che ho fatto è stato anche grazie a tutte le persone che ho incontrato, non sono stata io da sola a realizzare il mio percorso. Se siamo aperti con l’ottimismo anche per le porte che ci vengono chiuse è possibile trovare la chiave giusta per aprirle”.

“Io non cambierei niente del mio passato. Anche le esperienze più brutte che ho vissuto mi hanno portato ad essere quella che sono. Tutta la mia crescita professionale ed emotiva è arrivata attraverso le strade di New York, quelle più difficili al mondo. New York è una città magica che ti dà tutto ma che ti prende anche tutto”.

Adesso Sara è sposata e lavora come agente immobiliare a New York ma non ha dimenticato la sua terra, i suoi amici, la sua vita passata. Il ricavato di ciò che spetta a lei dalle vendite su Amazon sarà interamente devoluto ad Adele Pagliucoli, la figlia di Gregorio. Il libro sarà presentato il prossimo 3 dicembre in palazzo Pretorio a Figline. Gli altri due libri, “Il sogno” e “La fine che è solo l’inizio” usciranno il prossimo anno.

“Spero che leggere il mio libro possa suscitare un sorriso nei lettori”.

 

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