03, Luglio, 2024

Tagli al Pnrr, Giani accusa: “Così la Toscana rischia di perdere oltre un miliardo di euro”. Anche Anci Toscana esprime preoccupazione

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Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani interviene nel dibattito nato a seguito della decisione del Governo di rimodulare il Pnrr, e lancia un grido d’allarme per le opere che rischiano di saltare: “Sono fortemente contrariato dall’approccio a livello governativo, con una ridefinizione del Piano che per la Toscana significa la perdita di più di un miliardo di risorse che avevamo acquisito e impostato con progetti molto concreti. Le rassicurazioni del ministro Fitto, che saranno utilizzate altre risorse, sono generiche e rischiano di tradursi in assoluta inefficacia”.

“Il dato di fatto che cogliamo da lettura del documento del Governo del 27 luglio per la cabina di regia è che su capitoli importanti per la Toscana vengono a mancare, nella sostanza, più di un miliardo di euro”. Nel documento governativo di sono innanzitutto ci sono i codici definanziati, cioè le misure che escono dal Pnrr. Giani cita “difesa del suolo e misure mitigazione ambientale su cambiamenti climatici”, in particolare a proposito dei 6 miliardi cassati su interventi per la resilienza, valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei Comuni.

L’intera tabella proposta dal governo riporta poi gli investimenti per progetto di rigenerazione urbana per ridurre situazioni di emarginazione e degrado sociale (oltre 3 miliardi); i Piani urbani integrati – progetti generali (quasi 2 miliardi e mezzo); misure per la gestione del rischio di alluvione e per la riduzione del rischio idrogeologico (oltre 1 miliardo); l’utilizzo dell’idrogeno (un miliardo). Tagli poi su aree interne-potenziamento di servizi e infrastrutture sociali di comunità; promozione di impianti innovativi; valorizzazione dei beni confiscati alle mafie, tutela e valorizzazione del verde urbano e extraurbano.

Sul capitolo sanità Giani aggiunge: “Nelle previsioni si parla di tagli di circa un terzo e a livello nazionale ci è stato dato un numero complessivo: si passa da 1350 interventi a 936. In Toscana questo passaggio ci costa circa 20 Case di Comunità, su 77 interventi che avevamo; gli Ospedali di comunità a livello nazionale erano 400 e diventano 304: noi ne avevamo previsti 23, sicuramente 7 o 8 andranno perduti. Le Centrali operative territoriali (Cot), a livello nazionale passano da 600 a 524: in Toscana ne avevamo 37, diventeranno 30. Preciso che si tratta di lavori su cui avevamo una progettazione che stava diventando definitiva”.

Intanto oggi il presidente di Anci Toscana Matteo Biffoni ha inviato una lettera ai parlamentari toscani, per chiedere un urgente intervento del Parlamento che faccia chiarezza sul destino dei progetti ‘stornati’ dai finanziamenti del Pnrr. “La questione relativa alle modifiche annunciate al Pnrr sta allarmando tutti i nostri sindaci. Dalle grandi città ai piccoli borghi, la preoccupazione concreta è che gli interventi, molti dei quali già in via di realizzazione, non possano essere portati a termine” scrive Biffoni.

“Dai nostri primi calcoli, per i Comuni toscani il taglio ammonterebbe a circa 600 milioni. Per gli interventi sulla valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica, si tratterebbe di 227,35 sui 240,9 milioni previsti per finanziare i 1410 progetti in corso; per la rigenerazione urbana taglio di 306,9 su 355,7 milioni, per 199 progetti; per i piani urbani integrati di 53 su 64 milioni, per 16 progetti; per le aree interne di 13,3 su 14,3 milioni, per 28 progetti. Oltre al parziale definanziamento delle Case di comunità, che comunque hanno ricadute su Comuni e territori”.

Continua Biffoni: “Il Ministro ha rassicurato che nessun progetto perderà le risorse, ma finora non abbiamo contezza di quali saranno le nuove fonti; ha affermato che le procedure in corso non devono essere interrotte, ma probabilmente a livello ministeriale non conoscono le esigenze che regolano la contabilità degli Enti Locali. Tutto ciò detto, è evidente che le preoccupazioni dei sindaci sono più che giustificabili – conclude – Quello che chiediamo è che anche il Parlamento faccia il possibile per arrivare al più presto a un chiarimento di questa situazione, affinché i nostri Comuni non rischino di vedere vanificati il grande impegno e i notevoli sforzi fatti fino ad ora. Ne va del miglioramento concreto delle città, dei territori e della qualità della vita dei cittadini”.

Dai comuni del Valdarno, dove molti interventi Pnrr sono già in corso d’opera, e molti altri già appaltati (per la maggior parte infatti valeva la scadenza del 31 luglio come data ultima per affidare il progetto) per adesso nessuno si sbilancia troppo. Si attendono insomma chiarezza e comunicazioni ufficiali, anche dal governo, per capire che direzione prenderanno questi progetti, molti dei quali di rilevante portata.

Ad oggi, a livello regionale, in tutta la Toscana risultano finanziati 11.194 progetti per 9,26 miliardi di investimenti e 7,45 miliardi di contributi PNRR incluse le risorse nazionali per l’incremento dei prezzi dei materiali e dell’energia (contributo Pnrr = 7,12 miliardi + Fondo nazionale opere indifferibili per incremento prezzi = circa 332 milioni). Di questi: il 62,9% di tutti i progetti in Toscana è partito (percentuale che arriva all’85,5% nel caso di progetti che riguardano i lavori).

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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