In Provincia di Arezzo la Sr69 è la seconda strada per densità di incidenti, dietro soltanto alla Sr71. A livello provinciale gli incidenti segnano un lieve aumento, nel 2018, rispetto all’anno precedente; 22 i mortali registrati lo scorso anno sulle strade aretine
La Regionale 69 nel tratto aretino è la seconda strada con maggior numero di incidenti a livello provinciale: secondo il calcolo della densità, le strade più incidentate in relazione alla chilometrica sono la SR 71 e la SR 69; la Regionale 71, Umbro casentinese, ha avuto 1,47 incidente per ogni chilometro; la Regionale 69 di Valdarno ha invece 0,72 incidenti per chilometro.
A dirlo sono i dati relativi all’incidentalità riferiti all’intero territorio provinciale elaborati dall’osservatorio della mobilità della Provincia di Arezzo nell’ambito del progetto SIRSS (Sistema Integrato Regionale per la Sicurezza Stradale), attraverso un sistema informatico statistico di geo-referenziazione dei sinistri con danni alle persone. Il report, analizzato nei giorni scorsi in Prefettura dall’Osservatorio per la Sicurezza Stradale e la Prevenzione dell’Incidentalità, ha focalizzato la propria attenzione sul triennio 2016-2018.
Dall’esame dei dati complessivi del fenomeno dell’incidentalità, nel 2018 risulta che in provincia di Arezzo ci sia stato un leggero aumento con 1093 incidenti censiti, rispetto ai 1065 eventi del 2017, ma comunque minore dei 1100 del 2016. Resta purtroppo significativo il dato relativo agli incidenti mortali, 22 nel 2018, pur se in diminuzione rispetto ai 24 deceduti nel 2017 e ai 28 del 2016. Numeri comunque minori rispetto agli anni passati, in cui erano stati registrati dati più allarmanti (30 morti nel 2014, 36 nel 2012, 33 nel 2011, 36 nel 2009).
Trend in aumento si registra per le persone ferite: 1581 nel 2018 negli incidenti sulle strade della provincia di Arezzo, a fronte dei 1461 casi del 2017, dei 1536 del 2016 e dei 1570 del 2015. Dall’analisi del fenomeno, l'Osservatorio ha segnalato un incremento dei sinistri mortali nel periodo da aprile ad ottobre, con una concentrazione dell’incidentalità mortale nelle giornate centrali della settimana, pur se restano gli eventi nei giorni di sabato e domenica, soprattutto nelle ore notturne. La maggior parte delle persone rimaste vittime negli scontri mortali sono stati i conducenti, seguono i passeggeri anteriori, quelli posteriori e i pedoni. I morti su veicoli a quattro ruote sono il 52% del totale e il 48% sono i morti su veicoli a due ruote; considerando che il traffico dei veicoli a due ruote è molto minore di quelli a quattro ruote, il tasso di mortalità su veicoli a due ruote è molto alto.
Sono stati anche analizzati, dall'Osservatorio provinciale, i comportamenti scorretti che sono tra le prime cause degli incidenti: tra le condotte maggiormente pericolose si annovera l’eccesso di velocità, la guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, il mancato utilizzo del casco, delle cinture di sicurezza e dei seggiolini per bambini, la distrazione dovuta all’uso del telefono cellulare alla guida, l’assenza di revisione dei veicoli.
Alla riunione in Prefettura erano presenti i rappresentanti della Questura, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Stradale, della Polizia Provinciale, il Sindaco di Bibbiena, il Vicepresidente della Provincia, referenti dei Comandi delle Polizie Municipali di alcuni Comuni fra cui quelli valdarnesi di Montevarchi, San Giovanni , e Terranuova, rappresentanti della Provincia di Arezzo-Servizio Trasporti e Viabilità, del Dipartimento di Emergenza Urgenza 118 dell’ASL Sudest Toscana, del Compartimento Anas e dell’ACI.
L’Osservatorio, alla luce dei dati e delle analisi, ha condiviso l’esigenza di continuare nell’azione di prevenzione e contrasto degli incidenti, intensificando l’attività di controllo e di presidio del territorio. In particolare, verranno organizzate altre giornate dedicate a controlli mirati, come ad esempio la giornata delle cinture di sicurezza, o quella dedicata al contrasto dell'uso del cellulare alla guida. Durante l’incontro è stato anche approfondito il tema dell’assetto viario del territorio, per individuare misure più adeguate da realizzare attraverso interventi di sistemazione e di manutenzione per ridurre i fattori di rischio.
Altro delicato tema, su cui l’Osservatorio ha focalizzato l’attenzione, è stato quello di diffondere fra tutte le fasce della popolazione un maggiore senso di responsabilità. Saranno per questo riproposte le iniziative di educazione alla sicurezza stradale e alla legalità nelle scuole del territorio, e percorsi formativi finalizzati a diffondere, soprattutto tra i i giovani e le loro famiglie, la consapevolezza per i rischi connessi all’assunzione di alcool, di stupefacenti e, in genere, al mancato rispetto delle norme di comportamento alla guida.