Il convegno si è tenuto nei giorni scorsi nella sede di Enel a Santa Barbara
Nei giorni scorsi, presso la sede Enel di Santa Barbara, nel comune di Cavriglia, si è svolto il convegno “L’attività mineraria in Toscana: il caso di Santa Barbara a Cavriglia” organizzato dalla SIGEA, Società Italia di Geologia Ambientale, e dal geologo Francesco Stragapede, con la collaborazione di Enel che ha supportato l’iniziativa con specifici contributi sull’area mineraria e con la visita tecnica presso l’area mineraria.
Il convegno ha approfondito la storia del Valdarno legata all’attività mineraria condotta a Cavriglia, dove l’escavazione si è svolta dalla metà del 1800 sino al 1994: l’approccio multidisciplinare dei lavori ha permesso di approfondire i temi sulla geologia del Valdarno, inquadrata nel contesto strutturale dei Monti del Chianti, sulla rilevanza paleontologica dei territori oggetto di coltivazione e sulla incidenza dell’attività estrattiva in termini di costruzione dell’attuale paesaggio.
Le relazioni sono state tenute dal professore Enrico Tavarnelli del Dipartimento Scienze Fisiche della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Siena, in collaborazione con Ivan Martini e Fabio Sandrelli; dalla professoressa Adele Bertini del Dipartimento Scienze della Terra dell’Università di Firenze; dalla dottoressa Paola Bertoncini, direttore scientifico del Museo Mine, dalla professoressa Maria Concetta Zoppi, del Dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze; dal dottore Iacopo Brogi, geologo della O&M HYDRO Italy di Enel; dall’ingegnere Claudio Teloni, coordinatore di presidio della ex area mineraria Enel; dall’ingegnere Marco Bologna della Enel Thermal generation – E&C.
Attraverso l’intervento dell’ingegnere Chiara Geroldi del Politecnico di Milano particolare attenzione è stata dedicata anche a Futur-E, il progetto di Enel per la riqualificazione di 23 siti a fonti fossili non più in utilizzo e che con l’area mineraria di Santa Barbara aggiunge un tassello a questo ambizioso progetto per restituire l’area al territorio e alle comunità locali con progetti innovativi e sostenibili. La visita tecnica nell’area mineraria ha permesso ai partecipanti di “toccare con mano” gli elementi illustrati negli interventi tecnici della giornata. A coordinare gli interventi sono stati il geologo Francesco Stragapede ed Emiliano Maratea, referente affari istituzionali Enel per la Toscana.
“L’attività mineraria nel Valdarno – ha osservato Francesco Stragapede a chiusura dei lavori – che ebbe inizio intorno al 1860 per l’esigenza energetica della “Ferriera”, azienda siderurgica di San Giovanni Valdarno, sino al 1994, costituisce una delle più straordinarie storie industriali del nostro Paese. Le note tecniche presentate dai coordinatori di presidio della ex area mineraria e le testimonianze fotografiche, che permettono di promuovere sul territorio la memoria e le radici storiche e culturali di questi luoghi, hanno consegnato ai partecipanti dettagli sul valore della risorsa mineraria coltivata a Cavriglia con particolare riferimento all’impatto sociale, economico e culturale che tale attività ha avuto su questa parte di territorio.”