Una assemblea particolarmente sentita e partecipata, quella organizzata dai ragazzi del Varchi di Montevarchi: occasione per approfondire diversi aspetti relativi alla vita di persone diversamente abili, compreso quello sportivo. Con la visita campionessa paralimpica di scherma a Rio 2016. Tra gli organizzatori, Andrea Mori, che oggi commenta: “Sono occasioni di formazione e arricchimento”
Lo sguardo che si apre alla diversa abilità, il confronto con gli altri che è occasione di crescita e arricchimento: è stato questo lo spirito con cui studenti e rappresentanti di istituto del Varchi di Montevarchi, ieri, hanno organizzato la prima assemblea di istituto dell'anno scolastico, dal tema "Confronto con la diversa abilità". Con un'ospite speciale: la campionessa paralimpica di Rio 2016, Beatrice Vio.
Ampia partecipazione da parte degli studenti, segno che il tema dell'integrazione, qui declinato sotto vari punti di vista, tra cui quello dello sport per tutti, è profondamente sentito. La giornata di assemblea ha visto più momenti diversi. Le classi si sono divise in tre gruppi: il primo, formato dagli studenti delle classi prime, seconde e terze, si è diretto al Palazzetto dello Sport per una comunicazione da parte di rappresentanti di Unitalsi. Il secondo gruppo di studenti ha invece incontrato in biblioteca un docente dell'Università di Firenze.
Infine il terzo ed ultimo gruppo ha seguito la conferenza sull'Associazione A.T.I.S.B (Associazione Toscana Idrocefalo e Spina Bifida) e sui suoi progetti per l'integrazione delle persone affette da Spina Bifida, con particolare riferimento al Dynamo Camp. Una conferenza tenuta da uno degli studenti del Varchi, Andrea Mori, insieme a suo padre, seguita con interesse dagli studenti che hanno posto numerose domande.
Infine, l'ultima parte, con tutti gli studenti riuniti, a centinaia, all'interno del Palazzetto dello sport per l'incontro con Bebe Vio, campionessa paralimpica di scherma a Rio 2016. La giovane, che nel fine settimana era arrivata in Valdarno per salutare alcuni amici d'infanzia, ha partecipato volentieri all'assemblea, raccontando ai ragazzi l'esperienza olimpica e l'importanza dello sport e dello spirito sportivo, catturando l'attenzione degli studenti e rispondendo alle loro numerose domande.
"L'augurio, e viste le premesse si può ipotizzare concretamente di esservi riusciti – scrive oggi Andrea Mori, che è stato tra i promotori di questa iniziativa – è che questi temi non vengano acquisiti soltanto come semplice bagaglio culturale della persona. Essi lo sono, ma sono molto di più: dovrebbero servire a formare la persona sotto il profilo etico e morale. Infatti è nell’incontro con l’altro che si scopre qualcosa di diverso, una volta trovato il quale, si deve cercare di elaborare un qualcosa di nuovo, onnicomprensivo di entrambi, in una sorta di sintesi hegeliana, di arricchimento. Solo così scopriremo un nuovo linguaggio e un altro modo di vivere che sia attento ai bisogni di tutti".