26, Aprile, 2024

Storie di “Loresi nel mondo e del mondo a Loro”: concluso il progetto per la festa della Toscana su diritti umani e migrazioni

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L’incontro di martedì pomeriggio all’auditorium ha concluso il progetto del comune di Loro Ciuffenna avviato in occasione della Festa della Toscana. Una riflessione sui diritti delle persone e sul fenomeno della migrazione che ha visto protagonisti italiani, toscani e anche abitanti loresi dalla fine del 1800 fino ai nostri giorni

Le storie di “Loresi nel mondo e del mondo a Loro” hanno concluso il progetto realizzato per la Festa della Toscana dall’amministrazione di Loro Ciuffenna sui diritti umani e sul fenomeno della migrazione, per raccontare le esperienze di coloro che dalla Toscana sono partiti, insieme alle esperienze di chi in Toscana è approdato.
Il progetto comprendeva una mostra fotografica realizzata grazie alla collaborazione con la Fondazione Paolo Cresci di Lucca, l’Associazione Culturale Onthemove e Francesco Malavolta, fotogiornalista dell’Agenzia dell’Unione Europea Frontex e collaboratore di organizzazioni come il UNHCR – Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati.

“Siamo partiti dalle storie degli italiani nel mondo, poi dei toscani emigranti e oggi concludiamo questo percorso con i racconti di nostri concittadini che nell’ultimo secolo si sono trasferiti per varie necessità. Speriamo che sia stimolo di riflessione” – ha commentato il primo cittadino Moreno Botti in apertura dell’incontro martedì pomeriggio – “La storia dei toscani nel mondo è simile a quella dei migranti che giungono oggi, con motivazioni spesso simili, come povertà o persecuzione politica, così come le discriminazioni che si trovano ad affrontare nel luogo in cui arrivano”.
 
Tra gli esempi più noti di loresi emigrati, negli anni Venti c’è la famiglia di Venturino Venturi, che si spostò prima in Francia e poi in Lussemburgo quando l’artista era ancora un bambino per seguire il padre. Ma il fenomeno di andare a cercare fortuna in un altro paese era già stato sperimentato già dalla fine dell’Ottocento, anche se con destinazioni e motivazioni diverse secondo il periodo.
I racconti e le storie di vita sono state raccolte in un numero speciale del nuovo periodico “Pratomagno”, presentato da Enzo Brogi e realizzato grazie alla collaborazione di Paolo Parigi e Raffaella Simonti con l’aiuto dei discendenti o dei protagonisti di queste storie.
 
“Partendo si cresce, si conoscono nuovi mondi e nuove persone” – ha aggiungo Raffaella Simonti – “La migrazione è sempre un fenomeno positivo: è la conoscenza la molla della partenza”. Un’analisi ed esperienze di vita che giungono fino a oggi: “Il lavoro è il filo conduttore di tutte le fasi di emigrazione e immigrazione, in particolare negli anni 2000. Ci è sembrato interessante, però, raccogliere anche le testimonianze di chi è arrivato a Loro da altri paesi e come è stato accolto dalla nostra comunità”.

A concludere il pomeriggio è intervenuto Eugenio Giani, Presidente del Consiglio regionale della Toscana, che ha illustrato la situazione della Toscana fin dai secoli precedenti come luogo di emigrazione e immigrazione, al tesoro che rappresentano, poiché comportano scambi culturali e sociali con i Paesi di destinazione. "Sono tanti gli emigrati che hanno lasciato il segno. Con questo progetto avete dato voce a loro, perché sono una pagina integrante della nostra identità di toscani".

 

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