23, Dicembre, 2024

Stop al contributo per la digitalizzazione per esami sanitari: dal 1° aprile non si paga più

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Da lunedì 1° aprile è entrata in vigore la misura disposta dalla Giunta regionale della Toscana, che cancella il ‘balzello’ da 10 euro che era dovuto da ogni cittadino su prestazioni specialistiche di diagnostica per immagini

Niente più contributo di 10 euro per esami sanitari, in Toscana. Da oggi 1° aprile è stato abolito, infatti, il contributo per la digitalizzazione, dovuto finora da tutti gli utenti per le prestazioni specialistiche di diagnostica per immagini. La misura era già stata annunciata nella conferenza stampa di fine anno della Giunta Toscana, e adottata con una delibera del febbraio scorso.

Il contributo di 10 euro si pagava in Toscana da circa sette anni: era stato introdotto in seguito alla Finanziaria del 2011, che imponeva alle Regioni un gettito, attraverso l'adozione di superticket. La Toscana introdusse i ticket aggiuntivi, graduati in base al reddito, esentando dal pagamento le famiglie sotto i 36mila euro. Nel 2012 introdusse il contributo di 10 euro per la digitalizzazione, da applicare a tutte le prestazioni di diagnostica per immagini (Rm, Tc, ecografie, Rx, scintigrafie). Un contributo dovuto da tutti gli utenti, fino a un massimo di 30 euro l'anno, e applicato anche alle prestazioni erogate in pronto soccorso.

Ora, per abolirlo, la Regione Toscana ha deciso di utilizzare i risultati del percorso di razionalizzazione della spesa intrapreso in quest'ultimo anno. In Toscana il contributo di 10 euro per la digitalizzazione pesa sul bilancio della sanità per circa 18 milioni di euro. Secondo i calcoli fatti dagli uffici regionali, i minori ricavi saranno compensati: dalle risorse assegnate alla Toscana in base alla ripartizione del fondo di 60 milioni previsto dalla legge nazionale 205 del 27 dicembre 2017; e dai risparmi sui costi d'esercizio delle aziende sanitarie, da realizzarsi nell'ambito del complessivo percorso di efficientamento e razionalizzazione in atto nel Servizio sanitario regionale, senza che si determini la necessità di finanziamenti aggiuntivi a carico del bilancio regionale. 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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