Per i produttori impegnati nell’olivicoltura sta per giungere il tempo di raccogliere quelli che sembrano essere i frutti di un’ottima stagione, anche dovuta all’assenza della temuta mosca. Prosegue, inoltre, il progetto a sostegno dell’olivicoltura della Valdambra, “Olionostrum”
Dovrebbe essere una buona stagione, quella che sta per aprirsi, per i produttori impegnati nell’olivicoltura in Valdambra: anche grazie all’assenza della temuta mosca, le previsioni sono positive. A dirlo sono gli stessi olivicoltori, che tracciano un primo bilancio dell'annata, mentre la Valdambra guarda anche al futuro con il progetto a sostegno dell’olivicoltura, “Olionostrum”.
“Per quanto riguarda la produzione, sembra ottima rispetto allo scorso anno – afferma Carlo Nesterini, tecnico della società agricola Petrolo – la qualità sembrerebbe buona, le olive sono un po’ avanti rispetto agli anni precedenti, però la cosa più importante che abbiamo constatato è sull’argomento mosca: facendo i dovuti monitoraggi assieme al comune e a Confagricoltura, nella Valdambra si presenta in esigue quantità, non essendoci le condizioni ideali per la sua proliferazione, come umidità, alte temperature, pioggia. Nella nostra zona, quella di Bucine, quest’annata somiglia molto al 2016 come produzione, ovviamente la qualità la potremo constatare soltanto dopo la frangitura”.
“Come anno produttivo dovrebbe essere una buona annata – conferma Alessio Rossi produttore agricolo della Tenuta le Muricce – a livello qualitativo manca un po’ d’acqua, quindi speriamo che il mese d’ottobre ce la conceda; è una buona stagione soprattutto per l’assenza di rilevanti attacchi di mosca. Rispetto all’anno passato, che era stato segnato dalla siccità, questo sarà comunque migliore, anche considerando che gli olivi dalle nostre parti hanno un’alternanza naturale”.
Attenzione dunque rivolta ad un territorio, quello della Valdambra, che continua nel suo percorso di promozione della sua straordinaria biodiversità olivicola tramite il progetto “Olionostrum”, al quale aderiscono già una decina di aziende del territorio. “Ci vorranno almeno un paio di anni, ma stiamo lavorando affinché il frantoio sperimentale possa essere realizzato” dichiara l’assessore del comune di Bucine, Nicola Benini.
“L’obiettivo sarà valorizzare al massimo la qualità dell’olio, possibilmente non perdendo neanche in resa; nel raggio di 70-80 km non ci sono impianti di questo tipo, quindi sarà utile non solo ai produttori della Valdambra, ma anche a quelli dei comuni limitrofi i quali desiderano un certo tipo di prodotto”.
“Comunque sia – prosegue Benini – per quest’anno abbiamo una decina di aziende che seguono il progetto, esse realizzeranno delle frangiture nel frantoio indicatogli dai tecnici del CNR; questi oli poi verranno analizzati e studiati effettuando un primo esame disciplinare di produzione, per cui avremo già dei prodotti di aziende del territorio che saranno in qualche modo controllati e certificati sotto il livello della qualità. In un certo senso per noi questo è Olionostrum – anno 0”, conclude.