24, Novembre, 2024

Smog, ancora sforamenti dei limiti di Pm10: in Valdarno sono 6 negli ultimi 7 giorni. E il meteo non aiuta

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Sei sforamenti di Pm10 in una settimana. Ieri il valore più alto da quando è in funzione la nuova centralina mobile di Figline che sta registrando dati peggiori di Firenze e Signa. Le condizioni meteo non sono favorevoli. Oltre a Figline e Incisa, scattano le ordinanze anche a Reggello, San Giovanni, Terranuova e Montevarchi

Sei sforamenti negli ultimi sette giorni. È ancora allarme smog in Valdarno. Ieri la centralina di Figline ha fatto registrare il livello più alto di media giornaliera di Pm10 da quando è in funzione: 81 µg/m³.

Il limite è fissato a 50, già superato 8 volte negli ultimi nove giorni. L'ultimo giorno in cui la media giornaliera di Pm 10 è rimasto nei parametri è il 4 dicembre e si è attestato proprio sul valore limite di 50. Dati preoccupanti – seppur il limite di 35 sforamenti annui sia ancora lontano – favoriti anche dalle condizioni meteo che, anche nei prossimi giorni, non si preannunciano favorevoli per l'abbassamento dello smog.

Il Valdarno si sta confermando come uno dei territori a livello regionale più interessati dal fenomeno dell'inquinamento, e in pochi giorni la stazione di Figline è riuscita quasi a raggiungere gli sforamenti annuali (attualmente sono 11) di due stazioni storicamente critiche come Signa (attualmente a 13 sforamenti) e Grasmci (14). Ma Figline è attiva solo da pochi mesi e, a differenza di Firenze – Gramsci, si tratta di una stazione di fondo e non di traffico.

Intanto in questi giorni, oltre a Figline e Incisa, anche Reggello, Montevarchi, San Giovanni e Terranuova hanno emesso ordinanze per la limitazione delle emissioni di Pm10. Sono infatti questi i comuni che la Regione ha inserito fra quelli a rischio inquinamento, e che hanno dovuto redigere i Pac. 

Le ordinanze, tutte identiche a quella emessa da Figline e Incisa, prevedono il divieto per dieci giorni di accensione di fuochi all’aperto e abbruciamenti di sfalci, potature e residui vegetali su tutto il territorio comunale, così come dispone l’obbligo di spegnimento di motori di veicoli in sosta prolungata, in particolare per veicoli commerciali e autobus. Ci sono poi gli inviti ai cittadini, perché adottino comportamenti utili ad abbassare l'inquinamento atmosferico: non utilizzare biomassa (legna) in caminetti aperti per il riscaldamento domestico dove siano presenti sistemi alternativi di riscaldamento; limitare l’uso di mezzi privati di trasporto, per quanto possibile, privilegiando quelli pubblici o a basso impatto ambientale, come auto elettriche o a gas.

Tutte misure che però rimangono di difficile applicazione. "Le condizioni meteo non sono favorevoli, ma il problema è evidente – sottolinea l'assessore di Figline e Incisa, Lorenzo Tilli – se gli sforamenti dovessero proseguire, le amministrazioni che hanno sottoscritto i piano di azione comunali dovranno emettere nuove ordinanze più stringenti". Ma la questione su come affrontare l'emergenza è tutta aperta: "È evidente come le misure prese non siano risolutive, ma c'è anche una difficoltà oggettiva a trovare soluzioni coordinate a breve termine per contrastare efficacemente l'inquinamento. Per questo abbiamo chiesto alla Regione un incontro".

Con la speranza che anche il clima favorisca nei prossimi giorni un contenimento dei livelli di Pm10.

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