07, Luglio, 2024

Smog, al via le misure del protocollo regionale. Comuni chiamati a redigere i piani d’azione anche in Valdarno

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Montevarchi ha già predisposto alcune misure, che saranno applicate in caso si registrino (alla centralina Arpat di Arezzo) almeno 15 superamenti della soglia di Pm10. Tra le indicazioni, anche quella di spegnere i veicoli in attesa al semaforo e di non utilizzare i caminetti domestici

Va in attuazione in queste settimane il protocollo d'intesa tra Regione, Ministero dell'ambiente e Anci sottoscritto il 30 dicembre scorso per far fronte all'emergenza smog: sarà istituita una cabina di regia che dovrà lavorare per avere dai comuni interessati piani d'azione (PAC) il più possibile omogenei. La Regione ha garantito il proprio supporto alle amministrazioni comunali, ha assicurato  l'assessore all'ambiente Federica Fratoni.

Anche il Valdarno è chiamato a redigere i PAC, piani d'azione comunali anti-smog. La Regione ha infatti allargato l'area di riferimento, e i comuni soggetti all'obbligo dei PAC sono passati da 32 a 63, e di questi 56 saranno soggetti a PAC di tipo contingibile. "L'incremento del numero dei Comuni – ha detto l'assessore – è dettato da una corretta identificazione delle aree a cui è possibile associare le misure effettuate da una centralina di rilevamento". 

Il Valdarno ha però ancora bisogno di una centralina Arpat propria. Quella di riferimento, ad oggi, è ad Arezzo Acropoli, una stazione di fondo urbano. Nel 2015 gli sforamenti dei limiti di PM10 misurati qui sono stati 19, concentrati in particolare su dicembre. Nel 2016, per ora, in nessuna giornata il valore ha superato 50, che è la soglia sopra alla quale si conteggia lo sforamento. 

Tutti i comuni del fondovalle valdarnese sono però chiamati a redigere i Pac. Rientrano nel piano regionale, infatti, i Comuni che hanno presentato negli ultimi cinque anni almeno un superamento del valore limite per le sostanze inquinanti rilevate dalle stazioni di monitoraggio della qualità dell’aria. L’area di superamento si riferisce solo alla parte di fondovalle, escludendo le zone collinari e montane, poste ad altitudine superiore ai 300 metri.

Montevarchi ha già mosso i primi passi in questo senso, visto che entro giugno 2016 dovrà essere pronto il Piano di Azione Comunale. Intanto, però l'amministrazione comunale ha pubblicato una nota in cui invita i cittadini a rmettere in atto comportamenti per ridurre le emissioni di materiale particolato.

Poiché la maggiore produzione di PM10 deriva dalla combustione diretta di legna, si suggerisce il seguente vademecum per evitare l'innalzamento dell'inquinamento atmosferico:
-limitare l’accensione di fuochi liberi all’aperto e l’abbruciamento di frasche e potature;
-evitare l’utilizzo di legna in caminetti e stufe se queste non sono l’unica fonte di riscaldamento disponibile.

Per mantenere la qualità dell’aria sarà altresì utile, per quanto possibile, abbassare di 1 grado il riscaldamento, ridurre di un’ora l’accensione dell’impianto ed utilizzare il meno possibile l’auto privata, cercando di favorire il trasporto pubblico locale.

Questi sono consigli che il comune di Montevarchi invita fin da subito a rispettare, per quanto possibile. Ma nel caso in cui alla centralina Arpat si arrivino a misurare almeno 15 sforamenti, l'amministrazione comunale ha pronta una specifica ordinanza nella quale sarà disposto:
– il divieto di accensione di fuochi all’aperto e abbruciamenti di sfalci, potature, residui vegetali o altro fino al 31 marzo 2016;
– l’obbligo di spegnimento dei motori dei veicoli in sosta prolungata in particolare veicoli commerciali e autobus;
– l’invito alla cittadinanza a non utilizzare legna in caminetti aperti a meno che questo non sia l’unica fonte di riscaldamento dell’abitazione fino al 31 marzo 2016.

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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