Sono 16 i licenziamenti annunciati, cifra che potrebbe scendere a 11. Ma i problemi restano sul tavolo: gli ammortizzatori sociali sono finiti, e in questi anni, accusano i rappresentanti sindacali, non è stata messa in atto nessuna strategia aziendale seria per far ripartire ordinativi e dare continuità all’azienda
Sciopero di otto ore e lavoratori in presidio davanti ai cancelli dell'azienda: alla Sims di Reggello si apre una nuova preoccupante crisi, tanto che i sindacati Femca Cisl e Filctem Cgil hanno deciso di proclamare lo sciopero, che sarà affiancato anche da un'ora di assemblea sindacale.
In ballo ci sono, da una parte, le sorti dei lavoratori, visto che l'azienda ha annunciato 16 licenziamenti (numero che potrebbe scendere a 11, ma al momento non c'è stato alcun accordo fra le parti); dall'altra, a mancare è soprattutto una prospettiva chiara per il futuro. Ed è proprio questo che denunciano lavoratori e sindacati.
"Dal 5 di giugno sono terminati tutti gli ammortizzatori sociali – spiegano Massimo Bollini e Mirko Zacchei – purtroppo in questi anni l'azienda non ha colto l'occasione per mettere in campo una chiara strategia aziendale, per dare continuità alla produzione e riportare ordinativi e commesse, volumi produttivi e fatturato. Ed è questo principalmente a preoccuparci, oltre ai licenziamenti annunciati".
"L'azienda infatti non ci ha nemmeno spiegato cosa intende fare dopo, come riorganizzerà il lavoro, come intende procedere per garantire che il processo produttivo sia a norma", chiudono i rappresentanti sindacali. La prossima data chiave in questa vertenza è quella di venerdì 29 giugno: con la fine della procedura, dovrebbero partire infatti le lettere di licenziamento. Ma nella stessa giornata è in programma un tavolo in Regione dal quale si spera di ottenere risposte più chiare dall'azienda.