Si è concluso il tavolo di crisi in Regione per la Sims di Reggello. Presenti Gianfranco Simoncini, il proprietario Rangoni, il Comune di Reggello e i sindacati. Le parti si sono ridate appuntamento al 16 dicembre. Sotto la sede in via Pico della Mirandola a Firenze, la protesta dei lavoratori: “Sempre più preoccupati per il futuro. Temiamo la chiusura”.
I dipendenti della Sims manifestano sotto la sede della Regione, dove si è svolto il tavolo di crisi, al quale hanno partecipato sindacati e il proprietario Rangoni, alla presenza di Gianfranco Simoncini e di Adele Bartolini, vicesindaco del Comune di Reggello.
E purtroppo le notizie che giungono al termine di questo vertice non sono positive. Tra lavoratori e sindacati regna profonda preoccupazione: "Manca completamente una strategia aziendale per fare fronte alla mancanza di ordinativi. Temiamo la chiusura e sarebbe drammatico".
Le parti si sono dati appuntamento al prossimo 16 dicembre, con l'impegno della proprietà a presentare un quadro più approfondito della situazione e delle commesse, così come sulle possibili azioni da mettere in campo.
La proprietà ha parlato dei problemi che si sono succeduti dopo lo stop imposto negli anni passati dall'Aifa, l'agenzia Italiana del Farmaco. "E' stata prospettata una riorganizzazione aziendale, di cui nemmeno l'azienda conosce i contorni. C'è forte preoccupazione non solo per i livelli occupazionali, ma per il futuro di questa realtà". Il timore che si percepisce è che la situazione possa precipitare.
Ormai da anni l'azienda reggellese fa i conti con la crisi e con una vertenza sindacale mai conclusa. Nelle ultime settimane nuove preoccupazioni per i 135 lavoratori, davanti all'ipotesi dell'azienda di effettuare tagli ai livelli occupazionali.
Circa cento operai in tuta da lavoro si sono così dati appuntamento davanti all'ufficio vertenze, in via Pico della Mirandola 24, e fischiato il proprietario Rangoni, mentre varcava l'ingresso della sede regionale.
Nei giorni scorsi, come spiega il sindacalista della Filctem Cgil, Massimo Bollini, la direzione aziendale ha comunicato ai sindacati che, per via di una flessione degli ordini, sarebbero a rischio i livelli occupazionali. Grande la preoccupazione dei circa 135 lavoratori, che attualmente sono in Contratto di Solidarietà dopo anni di vertenza e mobilitazione e il 10 novembre scorso hanno scioperato con un presidio davanti allo stabilimento.
All'incontro era presente anche la vicesindaco Adele Bartolini che esprime la sua preoccupazione.