Ieri si è riunita la Cabina di regia della Regione Toscana: le maggiori criticità si registrano soprattutto nella Toscana centromeridionale ed in quella costiera. Ma l’appello all’uso corretto dell’acqua si fa più forte, mentre i gestori sono chiamati a intensificare le riparazioni delle perdite. L’agricoltura è la prima vittima di questa estate torrida
Si è riunita ieri negli uffici regionali la Cabina di regia sull'emergenza idrica, composta da Regione Toscana, AIT, Autorità di Distretto dell'Appennino settentrionale, Lamma e Anci, per fare il punto della situazione e fornire disposizioni, prima di tutto ai sindaci, perché sensibilizzino la popolazione ad un uso accorto dell'acqua.
Risparmiare risorsa idrica resta dunque il messaggio più forte in questi giorni di siccità. Il mese di agosto, come da previsioni meteo fornite dal Lamma, non annuncia piogge significative: e così, all'appello ai cittadini, si unisce anche l'azione dell'Autorità idrica della Toscana che, da parte sua, farà da tramite con i gestori perché intensifichino l'attività di ricerca e riparazione di eventuali perdite della rete idrica.
Publiacqua ha convocato lunedì una conferenza stampa urgente in cui ha prospettato la possibilità di rubinetti a secco già dai primi giorni di settembre anche in alcune località valdarnesi, specialmente nelle frazioni collinari, confermando allo stesso tempo l'impegno a mettere in campo azioni di prevenzione e contrasto all'emergenza idrica. E Nuove Acque (che gestisce il servizio a Bucine, Laterina, Pergine) oggi spiega di avere "già attivato tutte le fonti e gli impianti di riserva, rafforzato e rinnovato la ricerca perdite in rete per salvaguardare al massimo la risorsa idrica e per i casi più critici ha integrato l’approvvigionamento mediate le autobotti".
L'attenzione però è puntata anche sull'agricoltura, prima vittima di questa estate torrida. Coltivazioni che rischiano di perdere fino al 75% della produzione, aziende messe in ginocchio dalla siccità. Secondo le prime stime diffuse dalla Regione, nel territorio toscano si stimano danni già subìti pari a circa 160 milioni di euro.