30, Giugno, 2024

Servizio idrico, il sindaco: “A fianco dei cittadini, mai più pasticci sulla depurazione”. Publiacqua assicura: “Collettore nel 2017”

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Il primo cittadino Enzo Cacioli interviene sulla vicenda del canone di depurazione in bolletta, che ha riguardato anche centinaia di utenze di Castelfranco e Pian di Scò. “Far pagare quella quota anche solo perché c’è un progetto è inadeguato e penalizzante”, afferma. Publiacqua ha assicurato che i lavori per collettore e depuratore, per 6 milioni di euro, inizieranno nel 2017

Cittadini chiamati a pagare la quota per la depurazione nella bolletta del servizio idrico anche se il servizio non c'è, ma è solo un progetto presentato dal gestore. Succede a decine di famiglie del comune di Castelfranco Piandiscò, per una disposizione di legge (uguale per tutti), la 13/2009, che fissa come componente vincolata della tariffa anche gli oneri relativi alle attività di progettazione e di realizzazione o completamento degli impianti di depurazione. Gli utenti, insomma, devono pagare questa componente nei casi in cui manchino gli impianti di depurazione, purché ci sia un progetto e lo si porti a termine affidando i lavori. 

Una quesitone su cui, in questi mesi, si sono aperti molti fronti di battaglia, in particolare nella zona servita da Publiacqua: protagonisti sono i movimenti per l'acqua pubblica, comitati e forum, che raggruppano centinaia di utenti. Ora anche il sindaco di Castelfranco Piandiscò prende posizione, e lo fa parlando di "elementi di inadeguatezza e di penalizzazione degli utenti", riferendosi alla "imposizione del pagamento della tariffa per la depurazione fin dalla presentazione di un progetto di opere non ancora eseguite". 

Per questo, spiega il sindaco, "l’Amministrazione sosterrà ogni legittima iniziativa di cittadini, di Comitati, Forum e Associazioni che promuovano la difesa degli utenti e si impegnino a sviluppare azioni democraticamente condotte per la tutela dei cittadini e la correzione dei testi legislativi". Anche perché l'obiettivo è, aggiunge Cacioli, "che non si ripetano “pasticci” simili a quello emerso dall’indagine effettuata dal gestore dopo numerose rimostranze da parte di Comitati e semplici cittadini: si era appurato, infatti, che, nei 46 comuni serviti da Publiacqua, 18mila utenze che usufruivano del servizio di depurazione o fognatura non lo pagavano; e più del doppio, per la precisione 39mila, invece, pagavano per un servizio a cui non erano allacciati e per il quale furono rimborsati". 

Per il territorio di Castelfranco Piandiscò, tornando alla depurazione, il progetto esiste, e tanto basta, a norma di legge, per far pagare la quota in bolletta. Il comune ha chisto però certezze sui tempi: "A tal proposito la Direzione di Publiacqua, sentita dall’esecutivo comunale, ha dato garanzia all’Amministrazione che nel 2017 inizieranno i lavori di realizzazione del collettore con Figline Valdarno e del depuratore, opere programmate per un importo di sei milioni di euro". 

Una scadenza dunque c'è, per il momento. "Sindaco e giunta – ha concluso Cacioli – stanno intanto lavorando su questo fronte perché siano promossi correttivi alla legge, e stanno vigilando sull’operato di Publiacqua Spa nella realizzazione degli impegni presi e degli investimenti preventivati nella depurazione delle acque del comune per evitare che tutto non ricada sui semplici cittadini". 
 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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