I sindacati ed i delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana Centro l’avevano richiesto ed i sindaci del Valdarno fiorentino hanno convocato l’incontro per il 22 giugno alle 11.00 nel palazzo comunale di Figline. Domenico Mangiola, Valentina Fontanelli, Lorenzo Sgherri delegati Rsu Cobas P.I. Usl Toscana Centro, Andrea Calò, esecutivo nazionale Federazione Cobas P.I., intanto, continuano a pensare alla mobilitazione sulla questione Serristori ed intervengono di nuovo.
“Il 27 maggio 2021 come sindacato COBAS P.I. USL Toscana Centro, abbiamo espresso la totale contrarietà alle scelte regionali e aziendali sulle sorti del presidio ospedaliero Serristori che da ospedale per acuti con capacità di rispondere in sicurezza all’urgenze viene declassato ad ospedale di comunità, con una serie impressionanti di modifiche organizzative, gestionali e assistenziali che mettono definitivamente in crisi la tenuta del servizio sanitario del Valdarno fiorentino. A questa situazione si è aggiunta la violazione delle relazioni sindacali impedendo alla RSU di avere in mano gli atti formali e le delibere relative al cosiddetto rilancio e potenziamento annunciato dall’Assessore regionale alla Sanità con, a quanto sembra, il parere favorevole dei Sindaci”.
“Il piano contestato dai COBAS e da una fitta rete di associazionismo valdarnese se portato avanti da Regione Toscana, Sindaci del Valdarno fiorentino e Direzione Generale USL Toscana Centro prevede la soppressione e sostituzione del PS H24 in Punto di Primo Soccorso (PPS) a gestione del 118, la chiusura della sub intensiva, il mancato adeguamento delle dotazioni organiche (infermieri, oss, tecnici sanitari) per le funzioni di competenza con prioritaria assegnazione di sede di lavoro c/o il presidio stesso, la creazione di un team unico di medici di medicina generale, chirurghi, ortopedici e anestesisti in condivisione con il presidio di Pone a Niccheri (OSMA),la riallocazione territoriale della Medicina B per la quale viene creata una area di lungo degenza a gestione dei medici di famiglia, la riduzione dell’attività di endoscopia che da servizio aperto sulle 12h 6gg alla settimana su 7gg riaprirebbe solo 2gg la settimana solo la mattina, l’abolizione degli interventi chirurgici di ortopedia mentre per la chirurgia generale vengono previsti soltanto interventi programmati e di bassa complessità”.
“Come abbiamo spiegato l’operazione azzererebbe la presenza nelle 12h notturne di anestesisti e chirurghi rimanendo nel presidio un professionista medico di medicina generale che dovrebbe preoccuparsi dei pazienti ricoverati nelle due medicine oltre a quelli della chirurgia. Questa operazione di maquillage metterebbe a grave rischio la presa in carico in sicurezza dei pazienti oltre ad esporre i lavoratori ad un perenne rischio clinico professionalmente inaccettabile. Il 3 giugno 2021 preoccupati dagli spot di propaganda subdola ed ingannevole della Direzione Generale USL Toscana Centro, tesi a rassicurare la popolazione che invece, di un declassamento come denunciato da noi COBAS, il presidio è interessato ad un rilancio e potenziamento abbiamo chiesto un incontro urgente ai Sindaci del Valdarno Fiorentino (non ancora sembra sottoscrittori dello sciagurato progetto) per presentare lo stato di degrado dell’ospedale Serristori e gli effetti negativi che quel piano sta producendo sulla riduzione dell’offerta sanitaria che si andrebbero ad aggiungere e ad aggravare nel futuro prossimo”.
I Cobas continuano: “A tal proposito i sindaci del Valdarno Fiorentino, ultimate le primarie dei comuni interessati, hanno indetto per il giorno 22 giugno alle ore 11 alla sede del palazzo municipale del Comune di Figline Incisa l’incontro da noi richiesto come sindacato e delegati RSU COBAS USL Toscana Centro. In quella occasione terremo una conferenza stampa mentre sta proseguendo la cabina di regia sociale in previsione di iniziative e mobilitazioni a difesa della natura del presidio ospedaliero Serristori. Rimane intanto un mistero la formale scadenza del mandato a Direttore Generale del Dr Morello, il quale, data l’età anagrafica, a norma di legge non può essere né riconfermato né rinominato in tale ruolo. Mistero che la Regione Toscana dovrà chiarire. Noi come COBAS chiediamo che la legge venga rispettata da tutti, senza ricorrere all’espediente del rinnovo pro- tempore, dato che non ci sono progetti speciali in atto nell’azienda USL Toscana Centro che ne giustificherebbero una riconferma e visto anche la pessima performance gestionale di tutti questi anni”.