23, Novembre, 2024

Serristori, i delegati Rsu Cobas denunciano ancora problemi e lanciano proposte

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Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli, delegati Rsu Cobas Usl Toscana centro, denunciano lo sgombero della week surgery nel periodo natalizio, la sua riapertura come reparto di degenza, pronto soccorso in tilt, mancanza di letti e di personale

Chiusura nel periodo natalizio della week surgery e sua riapertura nell’anno prossimo come reparto di degenza nell’area medica, Pronto Soccorso in tilt, mancanza di posti letto per i ricoveri e di personale, compresi i chirurghi e gli anestesisti, con infermieri e OSS obbligati a turni massacranti con rientri, flessibilità organizzativa e reperibilità. A denunciare la situazione e la decisione della direzione generale USL Toscana Centro sono i delegati Rsu Cobas, Andrea Calò, Domenico Mangiola e Valentina Fontanelli.

"La chiusura nel periodo natalizio avviene con la scusa della mancanza di chirurghi – non dei pazienti – e della cronica assenza, da noi denunciata più volte di anestesisti. La sparizione di questi specialisti comporterà uno stravolgimento delle sale operatorie le quali saranno vergognosamente dimezzate nel loro utilizzo e ridotte ad occuparsi di piccoli interventi ambulatoriali in vista di una possibile e lenta chiusura definitiva. Contestualmente si è continuato ad attaccare la funzionalità del Pronto Soccorso – via i chirurghi, cardiologi attivi solo sulle 6h, ortopedici adibiti solo ad attività ambulatoriale e sporadicamente impegnati in interventistica, sottrazione degli anestesisti, blocco degli ingressi dalla centrale operativa 118 con disagevoli trasferimenti notturni di pazienti in altri ospedali – in ultimo contemporanea riduzione dei posti letto che ha finito per congestionare il Pronto Soccorso obbligando ad assistere i pazienti persino nella corsia".

Poi la situazione del personale: "Qui siamo al paradosso delle violazioni contrattuali e normative, nonché di sicurezza e di stress lavoro correlato. Non c’è giorno che passa che infermieri e OSS vengano richiamati in servizio nei propri liberi per coprire le carenze assistenziali. Si lavora a cottimo e nei minimi essenziali. Rientri diurni e notturni, reperibilità attivate e programmate, doppi turni di notte, aumento dei carichi di lavoro a fronte di una diminuzione del personale che certifica anche la cattiva gestione della dirigenza infermieristica e aziendale, in eccesso rispetto agli altri ospedali. Questa organizzazione del personale e delle risorse umane contribuiscono al disegno politico in atto di smantellamento del presidio ospedaliero Serristori come ospedale per acuti".

Oltre alla denuncia i delegati Rsu Cobas lanciano proposte: "Fermare lo smantellamento dell’Ospedale Serristori, obbligare le istituzioni e azienda ad applicare il patto territoriale del 2013, impedire la falsa integrazione – che vuol dire tagliare/ridurre/accorpare/dequalificare, fermare l’esternalizzazione dei servizi a favore delle cliniche private e salvaguardare il diritto pubblico alla salute, potenziare i servizi distrettuali, territoriali, domiciliari, assunzione del personale e rispetto dei diritti dei lavoratori".

 

 

 

 

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