26, Aprile, 2024

Serristori, i Cobas attaccano Amministrazione e maggioranza: “Solo una campagna mediatica in vista della fine del mandato”

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La mozione portata in Consiglio comunale a Figline e Incisa dalla maggioranza, e approvata con l’impegno a sostenere le iniziative per chiedere la riapertura del pronto soccorso del Serristori anche con una manifestazione pubblica, non è piaciuta ai rappresentanti della Rsu Cobas, che oggi intervengono definendola una “mozione di una inconsistenza e strumentalità che non ha precedenti”, messa in campo “dalla Sindaca Mugnai, la Giunta e la ritrovata “maggioranza” del Comune di Figline e Incisa, per non essere travolti dalla protesta sociale dei lavoratori, dell’organizzazione sindacale COBAS, della cittadinanza e di alcune realtà associative che da anni lottano per preservare, rilanciare e riqualificare il presidio Ospedaliero Serristori e l’intera rete dei servizi distrettuali/territoriali/domiciliari”.

Nella mozione, sostengono i Cobas, “sulle attuali macerie dell’Ospedale, in preda ad un pauroso calo di consensi elettorali, si annuncia di voler indire una manifestazione pubblica di nessuna utilità concreta se non quella di gabbare i cittadini, per sollecitare i colleghi amministratori dei loro stessi partiti ad aprire, dopo 8 anni dall’approvazione del patto territoriale, “…un tavolo di programmazione politico sanitaria che tenga conto dell’esigenze del territorio con il ripristino del Pronto Soccorso H24 e la conferma del Serristori come un ospedale di base….”. Per fare questa loro kermesse utilizzano una roboante campagna mediatica di lungo respiro, mentre il Serristori è ridotto a simulacro di ospedale e il Direttore Generale appena riconfermato nella sua guida disastrosa dell’azienda continua imperterrito e senza alcun ostacolo politico a destrutturare servizi e attività, contraddetto dalle sole iniziative sindacali dei COBAS”, rivendicano i rappresentanti sindacali.

“La sindaca Mugnai – attaccano i Cobas – non penserà mica di raggirare la cittadinanza e gli stessi lavoratori della sanità che da anni difendono con le unghie l’Ospedale Serristori e la sua vocazione pubblica, mettendo in piedi una pretestuosa manifestazione stile Bekaert il cui esito drammatico è sotto gli occhi di tutti? Noi sappiamo che è solo un problema di poltrone… le loro, di una imminente scadenza di mandato per le prossime amministrative, poiché basterebbe una riunione tra partiti (i loro) per risolvere tutto”.

I Cobas ribadiscono le richieste per il Serristori: “Fermare l’imminente insediamento del Punto di Primo Soccorso e ripristinare senza alcuna esitazione il PS H24 riportando i lavoratori dell’area critica, trasferiti in altri presidi, al Serristori. Non aggravare di compiti impropri l’automedica del 118 territoriale, ripristinare la Guardia Medica in piena efficienza. Riaprire la sub-intensiva e adeguare gli Anestesisti, poiché siamo in un Ospedale dove viene nominato un Direttore di anestesia che coordinerebbe solo se stesso e un altro”. E ancora: “Ripristino dell’attività chirurgica generale, delle sale operatorie e del reparto di chirurgia, prima dell’annunciata apertura della chirurgia ambulatoriale complessa”.

E i rappresentanti sindacali fanno ancora il punto sulla situazione attuale nel presidio: “Prima del COVID il dentista era presente in Ospedale 5 giorni su 6 per 12H; ora prevedono una apertura dell’odontoiatria solo per 2 giorni per 6H alla settimana; prima del COVID in pediatria prestavano servizio 2 Pediatri su 6 giorni alla settimana, ora a rotazione ci sarà 1 Pediatra solo 2 giorni alla settimana; continua come prima del COVID il dramma della carenza dei cardiologi e l’ulteriore riduzione dell’attività cardiologica; prima del COVID erano presenti 3 ortopedici 6 giorni alla settimana ora sarà presente solo 1 ortopedico per 5 giorni alla settimana. Rimane da verificare se le postazione dialitiche saranno riattivate in egual numero per i pazienti del territorio che durante il COVID sono stati costretti a ricevere le cure presso altri presidi ospedalieri. Sottodimensionamento della radiologia e delle sue piene potenzialità e mancato adeguamento e sostituzione del turn over del personale tecnico sanitario nel Laboratorio Analisi”.

“Il ripristino e rilancio del presidio – conclude la nota dei Cobas – sono le richieste che da anni avanziamo e che abbiamo sempre rivendicato in tutte le sedi sia aziendali, regionali che nelle Amministrazioni comunali, principalmente a Figline e Incisa, proprio davanti alla Sindaca Mugnai e anche alla nuova assessora alla salute. Ci stupisce che il Comitato “Salvare il Serristori” faccia da grancassa o da stampella a questa campagna politica mediatica degli amministratori del PD & Soci, locali e regionali, più interessati a salvaguardare una posizione politica di rendita, utilizzando persino cinicamente le migliaia e migliaia di richieste di cittadini che vogliono un sistema sanitario pubblico efficiente, un Ospedale degno della propria definizione e servizi distrettuali, territoriali e domiciliari veramente di prossimità. Senza tentennamenti come COBAS invitiamo la Sindaca Mugnai, la Giunta e la ritrovata “maggioranza” del Comune di Figline Incisa a perseguire un’azione incisiva, concreta e immediata presso le sedi opportune assumendosi le dovute responsabilità politiche poiché sulla salute non si scherza”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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