In consiglio comunale a Reggello è stato approvato l’atto con la transazione per la mancata realizzazione dell’impianto di Selvapiana. “Nel 2018 costerà ai cittadini 23.500 euro”, commenta il capogruppo pentastellato Robeto Grandis, che punta il dito contro gli errori di programmazione: “Lo hanno capito quando il danno era ormai fatto”
"La cancellazione dell'impianto di Selvapiana non è un atto per cui i cittadini possono gioire a pieno: perché sono loro che ora pagano il conto di questi errori di programmazione del passato". Così il consigliere comunale del M5S a Reggello, Roberto Grandis, commenta l'approvazione, avvenuta in Consiglio a fine novembre, dell'atto con cui si è conclusa la transazione del costo del termovalorizzatore di Selvapiana.
Già, perché i costi di progettazione dell'impianto, che non si farà più, verranno spalmati sulle bollette dei rifiuti dei cittadini che risiedono in Ato Toscana Centro. "Per i cittadini di Reggello la somma da spalmare sulle prossime bollette dei rifiuti per l’anno 2018 sarà di circa 23mila 500 euro", spiega Grandis.
"Resta, a nostro avviso, l’amaro in bocca perché sono sempre gli utenti a pagare il conto, anche per questa ennesima incapacità amministrativa e di programmazione di un partito, il Pd, che governa la Regione da troppo tempo e con troppi interessi nella gestione di qualsiasi bene comune", attacca il consigliere pentastellato. Secondo Grandis, sono state molte le lacune che si sono evidenziate nella progettazione: "Comuni, Provincia e Regione non hanno mai tenuto conto di nessuna direttiva che andava in una direzione diversa dalla loro, nonostante le proteste di numerose associazioni e movimenti politici".
Roberto Grandis ricorda che nel piano era compreso anche "l’acquisto di Le Borra per conferirci le ceneri del termovalorizzatore di Selvapiana, con una spesa da parte del comune di Figline di 730 mila euro circa". Numerose le critiche che erano arrivate fin dalle prime fasi: "Osservazioni che sono state dette e scritte per anni, ma recepite solo quando il danno era ormai fatto", è il commento amaro del consigliere comunale reggellese.
"La questione – afferma Grandis – è ora di più ampio respiro, e riguarda un impegno preciso in materia di rifiuti. Già 1997 il Decreto “Ronchi” ha individuato le nuove strategie per la gestione dei rifiuti riconducibili alla cosiddetta “strategia delle 4 R”: riduzione, riutilizzo, raccolta differenziata e recupero energetico", ricorda il consigliere, che fa appello ad un nuovo modo di pensare e progettare nel settore. "Ridurre la produzione di rifiuti attraverso una migliore progettazione dei prodotti sul mercato e attraverso l’abbattimento dei residui nel ciclo di produzione; promuovere pratiche come il vuoto a rendere, o l’utilizzo della sporta di stoffa per la spesa, o l’acquisto di prodotti sfusi e di pile ricaricabili; promuovere la raccolta differenziata dei rifiuti da avviare a riciclo; ridurre il materiale da inviare ai termovalorizzatori, aumentando la differenziata e riducendo gli imballaggi, in modo da conferire sempre meno materiali in discarica".