Pd, Avanti Montevarchi, Montevarchi Democratica e M5S si dicono pronti a sostenere l’amministrazione comunale per la realizzazione di una nuova scuola nella frazione. “Ma nel frattempo, anche per scongiurare il calo di iscrizioni, si può intervenire su quella vecchia per riaprirla a settembre”
"L'utilizzo di moduli abitativi di cui hanno parlato sindaco e maggioranza, non è a nostro avviso una soluzione". I gruppi di opposizione tengono il punto, sulla questione della scuola di Levanella. All'ultimo Consiglio comunale hanno visto respingere la loro proposta, ma non si arrendono: "Avevamo presentato una mozione congiunta – spiegano Pd, Avanti Montevarchi, Montevarchi Democratica e M5S – ma il sindaco ci ha detto che sarebbe andata avanti con i moduli abitativi, procedendo però anche con il progetto di realizzare una nuova scuola".
Sono i capigruppo Elisa Bertini, Paolo Ricci, Carlo Norci e Francesco Maria Grasso a ribadire: "Sul progetto della nuova scuola siamo completamente d'accordo, ma sui moduli abitativi assolutamene no. Invitiamo sindaco e maggioranza a ripensarci, anche perché al momento non ci sono atti concreti, delibere, ma solo parole: siamo ancora in tempo a rivedere questa scelta. Per noi la strada da percorrere è semplice: nell'immediatezza riparare la vecchia scuola, in modo che non ci sia un calo di iscrizioni, che comporterebbe un rischio per il futuro del plesso".
"Al momento non ci sono stime ufficiali sui costi dei moduli abitativi, ma per rimettere a posto l'edificio attuale e poterlo riaprire potrebbero bastare circa 150mila euro. Non possiamo accettare che si scelga di spendere la stessa cifra, o forse anche di più, in strutture che si utilizzano nei territori colpiti da terremoti. Non è il caso di Levanella", sottolineano i membri delle opposizioni.
"Magari – hanno aggiunto – suggeriamo all'amministrazione di coinvolgere le due grandi aziende che sono presenti a Levanella, Prada e Leonardo, che potrebbero essere magari interessati ad una sorta di collaborazione nel mantenimento del servizio, visto che una parte dell'utenza della scuola di Levanella deriva anche da loro dipendenti. Magari, si possono trovare sinergie per reperire le risorse che mancano. Dobbiamo garantire la scuola a Levanella, e questo è l'obiettivo da perseguire. Servono però atti ufficiali, cifre, progetti: non c'è ancora nulla di tutto questo, e siamo già a giugno. Siamo preoccupati", concludono Ricci, Bertini, Norci e Grasso, tornando a chiedere ancora una volta un Consiglio comunale aperto a Levanella per discutere con i cittadini la questione della scuola.