24, Novembre, 2024

Levanella, Chiassai: “Strumentalizzazioni politiche inaccettabili sulla scuola”. Ora allo studio le ipotesi per il futuro

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La prima cittadina risponde duramente alle critiche delle opposizioni: “Chi ha governato prima di noi, non ha fatto nulla per le scuole: siamo stati i primi a compiere verifiche sismiche obbligatorie dal 2003 e mai eseguite”. E aggiunge: “Il problema di staticità si è evidenziato solo a maggio, e subito abbiamo deciso di chiudere per la sicurezza di tutti”. Per settembre, un impegno: “Valuteremo le soluzioni ma i bambini rimarranno tutti insieme”

Respinge ai mittenti tutte le critiche, il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai Martini, e parla di "strumentalizzazioni politiche inaccettabili, sia perché qui si parla della sicurezza dei bambini, sia perché non possiamo accettare lezioni da chi per anni non ha fatto assolutamente nulla". La vicenda, che sta tenendo banco nel dibattito politico a Montevarchi, è quella della scuola primaria di Levanella, oggi chiusa per un problema di staticità che ha portato la prima cittadina ad emettere apposita ordinanza. 

Negli ultimi giorni, dalle opposizioni (Montevarchi Democratica, Avanti Montevarchi e Partito Democratico) sono emerse aspre critiche per i tempi di questo intervento: i consiglieri di minoranza hanno citato infatti studi dello scorso mese di ottobre che avevano evidenziato criticità nella scuola di Levanella. "Informazioni false e fuorvianti, forse tirate fuori ad arte per instillare il dubbio e la paura nei genitori e nelle famiglie: non posso accettarlo", interviene Chiassai. 

"A questo punto mi preme spiegare alcuni passaggi. È dal 2003 che la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha ordinato alle amministrazioni di compiere verifiche sismiche sugli edifici pubblici. A Montevarchi, da allora, siamo stati noi i primi ad affidare queste verifiche: nel 2017. Le amministrazioni comunali che sono venute prima non hanno fatto nulla di tutto ciò, hanno speso in opere faraoniche e non si sono mai preoccupate di verificare la tenuta sismica delle nostre scuole", accusa. 

 

 

La prima scuola finita sotto la lente delle verifiche è stata proprio quella di Levanella: "Nella relazione della ditta, a ottobre, si evidenziavano alcune criticità, compreso l'ammaloramento del solaio, e si davano dei suggerimenti per accorgimenti da poter prendere in futuro per migliorare la tenuta sismica. Noi, nel frattempo, con atto dirigenziale, a febbraio abbiamo dato il via ad una serie di nuove verifiche per la tenuta statica degli edifici. E a maggio, nel corso di un sopralluogo alla primaria di Levanella, è venuto così alla luce un ulteriore problema: una perdita di uno scarico che aveva contribuito a peggiorare la situazione", racconta Chiassai Martini.

 

 

"È a quel punto che abbiamo sospeso le lezioni, fatto ulteriori verifiche e, sulla base delle indicazioni della ditta, abbiamo deciso per la chiusura – spiega la prima cittadina – ci veniva richiesto infatti di garantire non solo che si togliessero i pesi che gravano su quel solaio, come gli scaffali, ma anche che non ci fossero sovraccarichi ulteriori: in una scuola frequentata da 80 bambini e 15 adulti, questo non è possibile garantirlo. Io, come madre, non avrei mai mandato mia figlia in una scuola con un solaio puntellato su cui non si deve gravare con sovraccarichi". Ma le due questioni, sottolinea Chiassai, sono distinte: "Un conto è la relazione di tenuta sismica, di ottobre; un discorso completamente diverso è il problema di tenuta statica, emerso a maggio. Non c'è alcuna correlazione diretta", garantisce. 

Respinge quindi ogni accusa di ritardo e spiega le altre tappe: "In questo momento abbiamo dato affidamento per una progettazione di un intervento di messa in sicurezza statica e sismica, perché c'è un bando della Regione a cui possiamo provare ad attingere per la ristrutturazione. Un lavoro del genere potrebbe costare intorno ai 500mila euro, soldi che il comune non ha: per questo lavoriamo in vista di questo bando. Ma stiamo studiando anche l'ipotesi alternativa di costruire un nuovo plesso, una zona l'abbiamo individuata: dobbiamo capire di che cifre si tratti. Ovviamente è tutto in divenire, e i genitori sono sempre informati". 

Per settembre, una promessa: "Mi sono presa l'impegno con le famiglie di non dividere i bambini. Sarebbe stato semplice risolvere dividendo le classi fra Levane e la Petrarca di Montevarchi, ma la comunità è molto legata alla scuola di Levanella e ha manifestato la volontà che almeno i bambini non siano così smistati. Quindi stiamo cercando di capire, ad esempio, quanto possa costare installare dei moduli abitativi temporanei. Però, che si opti per questa soluzione o per il trasferimento temporaneo in un'altra sede, lo decideremo alla luce dei costi e con le famiglie. Ad ogni modo i bambini resteranno tutti insieme", conclude il sindaco di Montevarchi. 

 

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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