Sul tema prime schermaglie già nell’ultima seduta di consiglio comunale: per l’ex sindaco, oggi capogruppo all’opposizione, la Casa della salute è un servizio importante, da portare anche a Montevarchi. Ma Silvia Chiassai non la pensa allo stesso modo: “Non era prevista nei Patti del 2015, non era nel nostro programma elettorale, e noi abbiamo altre priorità, come salvaguardare l’ospedale”
Si accende sul tema della Casa della salute, lo scontro a distanza fra il sindaco di Montevarchi Silvia Chiassai e il suo predecessore, oggi capogruppo di opposizione, Francesco Maria Grasso. Due posizioni opposte, le loro, sull'opportunità o meno di chiedere la realizzazione di una Casa della salute anche a Montevarchi: e le prime schermaglie, su questo punto, si erano registrate già nel corso dell'ultima seduta di consiglio comunale, con Grasso che ne chiedeva la realizzazione e la ferma replica della Chiassai, "non ci interessa, non era nemmeno nel nostro programma elettorale".
A rilanciare fuori dalla sede consiliare il dibattito è stato ancora Grasso, con un lungo comunicato pubblicato anche su facebook. "Ho interrogato la Sindaca sulla sua intenzione riguardo la Casa della Salute per Montevarchi, e se e quando chiederà alla Usl di inserire la programmazione nel Piano attuativo locale in Conferenza dei Sindaci. Mi ha risposto che l'obiettivo non era nel programma, e che non è interessata a un 'carrozzone di politicanti', ma che preferisce occuparsi della salvaguardia dell'ospedale, a cui ad oggi lei non ha concorso in nessun modo, se non a parole, e denigrando quello che di buono altri avevano realizzato", riporta Grasso nella sua nota.
"Quindi – commenta il consigliere di minoranza – la Casa della salute non è obbiettivo di questa Amministrazione e la stessa sarebbe alternativa all'Ospedale! Io mi domando come un Sindaco può affermare queste cose? Come può sostenere che la casa della salute sia un carrozzone? Come possiamo confondere i servizi ospedalieri con i servizi territoriali: pediatria, medici di famiglia, odontoiatria sociale, medicina di iniziativa, interventi a domicilio per i diabetici, per gli scompensi cardiaci, per la pressione e il colesterolo, per i servizi oncologici, il medico 24 ore su 24? Sono rammaricato e davvero stupito. Ma come ho fatto a discutere di medicina ospedaliera e medicina del territorio, che trova la sua ragion d'essere nelle Case della salute e che viene indicata come linea guida della legge Balduzzi e nelle linee guida della Regione Toscana, come abbiamo fatto a discutere di questi argomenti con chi definisce la Casa della salute un carrozzone politico? Inizio ad avere molti dubbi sulle conoscenze della nostra Sindaca!".
Parole che ovviamente non sono cadute nel vuoto, e hanno trovato immediata risposta in un comunicato firmato dal sindaco Silvia Chiassai. "Sulla Casa della Salute abbiamo già risposto in forma scritta al consigliere Grasso, ma preferisce tornare alla ribalta con polemiche inutili da “piazza social” di cui la sanità non ha bisogno. Grasso dovrebbe sapere che il “Patto territoriale del Valdarno” del 2015 è stato approvato dalla Conferenza dei sindaci senza che fosse prevista a Montevarchi la realizzazione della Casa della Salute. Se era una struttura così fondamentale per il territorio comunale, avrebbe potuto intervenire prima, nella sua veste di sindaco, e farsi promotore presso la Asl e la Regione Toscana di una realizzazione".
"In verità – prosegue la prima cittadina – a Montevarchi è già presente un Distretto Sociosanitario e altre realtà che stanno erogando servizi e buone prestazioni che non necessitano di essere allocati nello stesso spazio fisico della Casa della Salute. Per questo non ritengo funzionale e utile per il cittadino dotarsi di un'altra struttura che potrebbe costare alla collettività milioni di euro. Ad oggi, le preoccupazioni sulla sanità sono altre: la salvaguardia dell’Ospedale di Santa Maria alla Gruccia con il mantenimento di reparti, personale, e degli standard qualitativi dei servizi, come presidio fondamentale del territorio. Un ruolo che non potrà mai essere delegato o sostituito dalla Casa della Salute che è parte delle cure territoriali e che deve operare in maniera integrata e coordinata con la rete ospedaliera".
Anzi, secondo Chiassai, anche dove le Case della salute ci sono, non sono efficienti come dovrebbero: "Si riscontrano criticità sull’organizzazione e sulla gestione delle Case della salute, denunciate dai cittadini, mentre è pressoché assente qualsiasi azione di filtro nei confronti del Pronto Soccorso della Gruccia dato che nel 2017 già si profilano gli stessi 38.000 accessi del 2016. Un'altra forte preoccupazione è legata alla gestione di servizi sociosanitari e fondi per la non autosufficienza: in Conferenza dei sindaci avevo chiesto di rimettere in discussione la Convenzione, firmata nel 2015, tra i nove Comuni valdarnesi e la Asl, considerando un grave errore l’aver delegato alla Asl la gestione e programmazione dei servizi sociosanitari: ma il mancato raggiungimento dell’unanimità tra i sindaci non ha reso possibile l’attuazione della mia proposta. Ebbene, di recente è saltato fuori che la Asl non sarebbe in grado di espletare tutte le procedure per la gestione dei servizi, perdendo così altro tempo prezioso, e finendo per mettere a rischio i finanziamenti per la non autosufficienza. Insomma, il “palcoscenico“ a cui Grasso fa riferimento è quello calcato da altri attori che, come lui, si sono dimostrati politicamente miopi nel trovare soluzioni adeguate, oppure troppo accondiscendenti agli “input” partitici confezionati dall’alto. L’assenza di una visione d’insieme del Valdarno, anche in sanità, non è riconducibile alla presenza o meno della Casa della Salute a Montevarchi".