05, Novembre, 2024

Sciopero nel settore elettrico e del gas: lo scopo è abolire l’articolo 177 del codice degli appalti

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Il 30 giugno è in calendario uno sciopero del settore elettrico e del gas, proclamato a livello nazionale, ma che potrebbe avere forti ripercussioni anche nella nostra vallata, indetto da Filctem Cgil, Femca Cisl, Federazione lavoratori aziende elettriche italiane e Uiltec, al fine di ottenere la cancellazione dell’art. 177 del codice degli appalti.
L’applicazione dell’articolo obbligherà, difatti, le aziende concessionarie ad esternalizzare l’80% di tutte le attività, comprese quelle svolte dal proprio personale, con la conseguenza drammatica della perdita di quasi centocinquantamila posti di lavoro, molti dei quali anche in Valdarno.

“L’art. 177 del codice degli appalti è ormai un macigno che, da diversi anni, rischia di piombare in testa ad un servizio essenziale come quello della distribuzione dell’energia elettrica – asserisce in proposito David Innocenti, dipendente valdarnese di e-distribuzione – questo articolo di fatto obbligherebbe i concessionari ad esternalizzare l’80% delle proprie attività a terzi, comprese quelle svolte dal proprio personale dipendente, attività, queste, esclusive e qualificate. Io lavoro dal 2014 per la società di distribuzione elettrica del nostro territorio, ovvero e-distribuzione società del gruppo Enel – prosegue Innocenti – e posso affermare, senza timore di smentita, che tale operazione metterebbe a serio rischio migliaia di posti di lavoro, oltre a causare una importante desertificazione e destrutturazione del sistema di distribuzione, che rappresenta un servizio pubblico essenziale, mai come adesso di fondamentale importanza, vista la transizione energetica che il nostro paese dovrà affrontare”.

Quali saranno le ripercussioni più gravi in Valdarno?

“Sul nostro territorio, ma anche a livello nazionale, i veri effetti non si possono prevedere del tutto, visto che una modifica di portata così radicale non era mai stata fatta! – prosegue Innocenti – Una cosa, però, posso dirla convintamente , ovvero che noi dipendenti di e-distribuzione, con l’aiuto delle imprese che lavorano per noi, siamo sempre stati in prima linea nell’affrontare ogni tipo di emergenza, a partire dai danni che nel 2015 causò il vento forte, interrompendo a lungo la fornitura di energia per migliaia di famiglie, fino ad arrivare alla situazione attuale, in emergenza pandemica, dove il nostro supporto e la nostra presenza non sono mai venuti a mancare, neanche in pieno lockdown. Enel investe ed ha investito, anche nella nostra vallata, moltissimo al fine di migliorare il servizio e l’applicazione dell’art. 177 potrebbe vanificare il tutto.”.

Quali potrebbero essere le soluzioni alternative?

“L’articolo in questione è ancora allo studio della Corte Costituzionale, che sta valutando, appunto, se tali modifiche siano costituzionalmente ammissibili, ma è ovvio che gli organi istituzionali, sia nazionali che locali, dovrebbero far sentire la loro voce affinché venga cancellato un qualcosa che alla data del 31 dicembre avrà la sua scadenza di proroga ed entrerà in vigore. Ecco perché la calendarizzazione di questo sciopero, che ha come focus quello di proteggere tanti posti di lavoro ed un servizio essenziale per i nostri paesi” – termina David Innocenti.

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