Lungo dibattito consiliare, poi la decisione di approvare un documento bipartisan, che dà mandato al sindaco per portare avanti la battaglia che punta a riconoscere il Santa Maria alla Gruccia come ospedale di primo livello. Il sindaco: “Due strade possibili, sono pronta a provarle entrambe. Non mi arrendo”. In arrivo un consiglio comunale aperto ai cittadini
L'indirizzo politico c'è, e viene fuori in maniera unanime dal Consiglio comunale di Montevarchi: di fatto, è un sostegno alla battaglia che il sindaco Silvia Chiassai sta portando avanti per ottenere, per l'Ospedale del Valdarno, la certificazione di ospedale di primo livello, che consentirebbe, in base alla Legge Balduzzi, di mantenere reparti, standard e personale, cancellando il rischio di ulteriori tagli. Oggi però la Gruccia, proprio in base a quella Legge, è ospedale di base: e per salire di categoria, per così dire, servono requisiti specifici.
Ci sarà da capire, insomma, in che modo poter raggiungere questo agognato obiettivo. Perché la strada non è affatto delineata con chiarezza, come emerso anche dal dibattito consiliare. È stata proprio la prima cittadina a spiegare quali percorsi intende intraprendere, intervenendo nella discussione aperta da una mozione presentata dal consigliere di Montevarchi Democratica, Francesco Maria Grasso.
"Il mio obiettivo – ha detto Chiassai – è di ottenere un ospedale di primo livello. L’ho già proposto in Conferenza dei sindaci e all’incontro congiunto con l'assessore regionale Saccardi. Due sono le strade: o quella del distretto unico con il Valdarno fiorentino, che ci garantisce un bacino di utenza di 150mila abitanti, sulla quale però le posizioni dei sindaci appaiono ancora molto distanti, e per questo ho chiesto che alla prossima seduta dell'8 febbraio mettano tutti a verbale se sono d’accordo o meno; oppure, possiamo tentare la richiesta di una deroga per l’ospedale della Gruccia, possibilità prevista per 'aree cuscinetto' come il Valdarno. Saccardi ha manifestato la sua disponibilità, io nel frattempo ho già chiesto al dottor Gialli i dati dell’utenza per capire se rientriamo in questa possibilità, se cioè il nostro ospedale accoglie molti più pazienti di quella che sarebbe la sua area di riferimento".
Sul progetto di integrazione fra i due ospedali presentato dalle Asl, Grasso ha chiesto spiegazioni al sindaco: "Perché oggi non lo sostiene più?". Chiassai ha precisato: "Il mio “no” all’integrazione è per quel progetto specifico, presentato dalle Aziende sanitarie, che sposta soltanto le funzioni senza aumentare servizi e personale, e senza garantirci un ospedale di primo livello. Un progetto che non salva né il Serristori né la Gruccia. Così come presentato, non è oggi assolutamente garante a evitare il depauperamento dei servizi, ma è un percorso solo teorico e retto sulla 'precarietà' di accordi interaziendali insufficienti a garantire risorse, personale e servizi".
Lungo il dibattito consiliare, con le opposizioni che hanno rinnovato più volte l'invito a "superare le distinzioni di carattere politico per perseguire un obiettivo comune", come appunto la salvaguardia della Gruccia. E per questo, alla fine, hanno condiviso con la maggioranza un documento unitario. Allo stesso tempo dai banchi della minoranza è stata richiesta la convocazione di un consiglio comunale aperto, dedicato esclusivamente ai temi della sanità: una richiesta che ha trovato il favore unanime di maggioranza e giunta, con l'impegno ad una prossima convocazione.