Archiviato il prelimare di Coppa, si lavorerà sia per migliorare sotto il profilo della brillantezza atletica che del gioco. Fra le difficoltà da affrontare qualla di dare palle giocabili agli attaccanti
La sconfitta nel preliminare di Coppa Italia con il Grosseto, meritata stando a quello che si è visto sul rettangolo di gioco come ha anche riconosciuto mister Calori a fine partita, oltre a rimandare al 29 settembre l'edizione novantanove del derby del Valdarno, ha fatto suonare in casa Sangiovannese qualche campanello d'allarme.
Ovviamente nessun dramma anche perchè all'inizio del campionato mancano due settimane, i margini di crescita sono ampi e in questi giorni si dovrà lavorare con impegno e dedizione sia per migliorare sotto il profilo della brillantezza atletica (il Grosseto aveva iniziato la preparazione il 15 luglio, dieci giorni prima del Marzocco e in campo lo si è visto) che del gioco. Quel che è emerso è stata anche una scarsa incisività in attacco dovuta soprattutto alla mancanza di qualcuno capace di dettare l'ultimo passaggio (non a caso i soli pericoli per la porta dei maremmani sono arrivati con un paio di tiri da lontano) e dare così palle giocabili agli attaccanti, un problema che si deve cercare di risolvere il prima possibile per evitare una sterilità che, come visto lo scorso anno, sarebbe fonte di grossi problemi.