Taglio del nastro per la terza edizione del MyStufato, uno degli eventi più attesi dell’anno nella città del Marzocco. Questo appuntamento, che si conferma come un punto di incontro tra tradizione culinaria, cultura, musica e intrattenimento offre ai visitatori un’esperienza unica nel cuore del centro storico di San Giovanni Valdarno.
L’evento è dedicato alla celebrazione dello stufato alla sangiovannese, il piatto simbolo della città, che vanta una ricetta secolare tramandata di generazione in generazione. Questo piatto, composto principalmente da carne bovina, spezie e un lungo processo di cottura, viene proposto in diverse varianti nei numerosi stand gastronomici che animeranno le principali piazze di San Giovanni Valdarno. La tradizione culinaria diventa così protagonista di due giornate in cui è possibile gustare questa specialità sia nella sua versione classica che rivisitata in chiave contemporanea.
Il festival in dettaglio: tra cibo, cultura e artigianato. Ma il MyStufato non è solo cibo. Il programma di quest’anno è particolarmente ricco e prevede una varietà di attività pensate per coinvolgere persone di tutte le età. Il centro storico si trasformerà in un vero e proprio villaggio dell’intrattenimento con **spettacoli dal vivo**, mercatini di artigianato, mostre e laboratori creativi.
Le Piazza Cavour, Piazza Masaccio ospitano anche un mercato dell’artigianato con oltre 30 espositori. Tra le bancarelle è possibile trovare prodotti di artigiani locali, opere d’arte fatte a mano, articoli di design, vinili rari e oggetti vintage, creando un’atmosfera che unisce la tradizione toscana con un tocco contemporaneo. Gli espositori selezionati offrono una vasta gamma di prodotti, dai capi di abbigliamento agli accessori, fino agli oggetti d’arredo, garantendo un’offerta varia e di qualità.
Attenzione all’inclusività e alla sostenibilità. Una delle novità più significative di questa edizione è la crescente attenzione all’inclusività e alla sostenibilità. Per la prima volta, saranno presenti stand dedicati a cibo senza glutine, per rispondere alle esigenze alimentari di chi soffre di celiachia, ma anche a chi segue una dieta priva di glutine per scelta personale. Inoltre, gli organizzatori hanno scelto di utilizzare materiali eco-compatibili per piatti, bicchieri e posate, riducendo così l’impatto ambientale dell’evento. L’obiettivo è rendere il festival sempre più sostenibile, mantenendo alta la qualità dell’offerta gastronomica e dei servizi.
La musica: il cuore pulsante del festival. Non solo gastronomia e artigianato, ma anche musica dal vivo animerà le serate del festival. Sabato 5 ottobre, il palco principale di Piazza Masaccio ha accolto la band Little Taver & His Crazy Alligators, nota per il suo sound rock’n’roll e la sua energia travolgente. Domenica 6 ottobre, invece, sarà la volta dei Lovesick, una band che unisce sonorità country e rockabilly, creando un mix esplosivo di musica e divertimento. Oltre ai concerti, saranno presenti diversi DJ set su vinile che accompagneranno i visitatori durante la giornata, offrendo un sottofondo musicale che spazierà dal jazz al funk, dal blues all’elettronica. Gli artisti di strada e i buskers completano l’atmosfera di festa, esibendosi nelle vie del centro con spettacoli di giocoleria, acrobazie e performance teatrali.
Laboratori e attività per bambini. Il festival non si rivolge solo agli adulti, ma dedica grande attenzione anche ai più piccoli. I bambini hanno la possibilità di partecipare a numerosi laboratori creativi e attività pensate per stimolare la loro fantasia. Tra le proposte, ci sono laboratori di cucina, dove i più giovani potranno cimentarsi nella preparazione di piatti semplici e divertenti, e laboratori artistici con materiali riciclati, che promuovono la sensibilizzazione verso il rispetto dell’ambiente. Inoltre, sono organizzati giochi tradizionali e attività di intrattenimento come il truccabimbi e spettacoli di magia.
I Musei aperti e le visite guidate. Il festival rappresenta anche un’occasione imperdibile per visitare i musei della città, che resteranno aperti con orari prolungati**. Il Museo delle Terre Nuove, che racconta la storia urbanistica delle Terre Nuove toscane, e la Casa Masaccio, celebre per le sue mostre d’arte contemporanea, offriranno ai visitatori la possibilità di partecipare a visite guidate e attività interattive. Per chi desidera approfondire la cultura locale, ci sarà anche la possibilità di prendere parte a visite guidate nel centro storico, un percorso alla scoperta dei tesori architettonici e artistici di San Giovanni Valdarno, che includerà tappe nei luoghi simbolo della città come la Basilica di Santa Maria delle Grazie e Palazzo d’Arnolfo.
Valentina Vadi, sindaco di San Giovanni:” Un festival di strada dedicato al nostro piatto della tradizione, lo stufato alla sangiovannese, ed arricchito da tutta una serie di iniziative collaterali. Quest’anno abbiamo rinnovato la formula: abbiamo concentrato le iniziative e gli stand nelle due piazza (anche memori del successo del Sangiovese Festival). Dunque piazza Cavour e piazza Masaccio sono arricchite da stand, musica ed è possibile mangiare il nostro stufato rielaborato in piatti diversi; ma ci sono anche giochi per bambini e intrattenimento per gli adulti, insomma una manifestazione che si sta sempr epiù caratterizzando e che è rivolta a tanti pubblici diversi.”
Angelo Bonadio, presidente Pro Loco:” Un successo. Non è una gara ma si punta sempre a migliorare. Quest’anno sono stati inseriti dei nuovi banchi che negli anni precedenti non erano presenti: tra questi quello dei dolci e quello dedicato al Gluten Free. Il tempo ci sta assistendo e di gente se vede tanta.”
Massimo Pellegrini, assessore al lavoro:”Tre anni fa abbiamo iniziato questo percorso quasi per scommessa; invece sta crescendo moltissimo. L’idea di portare al centro del paese il piatto della tradizione sangiovannese sta funzionando alla grande, ma non è solo questo. MyStufato è anche musica, intrattenimento. È molto altro. Ci sono anche altri aspetti che MyStufato porta in campo: le tanto persone che servono ad animar eil centro storico e quindi anche a dare un contributo importante alle nostre attività e soprattutto anche a trasmettere questo senso di socializzazione.”