25, Aprile, 2024

San Giovanni, Marcia per la Pace: oltre 1.000 persone hanno urlato “No” alla guerra in Ucraina

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Un fiume di persone, 1000 per le fonti ufficiali ma un numero che sembrava maggiore ad osservare foto e video, ha partecipato alla Marcia della Pace tenutasi nel pomeriggio a San Giovanni. Istituzioni, a cominciare dai sindaci degli 11 Comuni del Valdarno aretino e fiorentino in prima fila con fascia tricolore e gonfalone, associazioni, sindacati, tantissimi cittadini e soprattutto studenti e tanti giovani e rappresentanti della comunità ucraina hanno sfilato contro la guerra e inneggiando alla pace. Una maniera per dire “basta” all’invasione russa in Ucraina, manifestare la sentita vicinanza alla popolazione civile ucraina e chiedere che la comunità internazionale faccia tutto il possibile per far tacere le armi.

“C’è sempre un’alternativa alla guerra” ed è stato dimostrato quando al termine della manifestazione sono stati suonati i due inni nazionali: esempio di quanto uniti si possano affrontare problemi e trovare soluzioni.

Da piazza Casprini (già piazza Palermo), con lo slogan “Se vuoi la pace, costruisci la pace”, il corteo è partito e, dopo aver attraversato via Bolzano, via Peruzzi e Corso Italia, è giunto in piazza Cavour dove, proprio davanti a Palazzo d’Arnolfo, edificio simbolo della città del Marzocco, era stato allestito il palco. A guidare la marcia il sindaco di San Giovanni Valdarno Valentina Vadi con, alle spalle, il gonfalone del Comune. Insieme a lei il vicesindaco di Bucine Massimo Cigolini, il sindaco di Castelfranco Piandiscò Enzo Cacioli, il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni, il vice sindaco di Figline Incisa Valdarno Enrico Boncompagni, il sindaco di Laterina Pergine Valdarno Simona Neri, il sindaco di Loro Ciuffenna Moreno Botti, il vice sindaco di Montevarchi Cristina Bucciarelli, il sindaco di Reggello Piero Giunti, il vice sindaco di Rignano sull’Arno Dominga Guerri e il sindaco di Terranuova Bracciolini Sergio Chienni. Tutti in veste istituzionale con la fascia tricolore, accompagnati dai rispettivi gonfaloni. Presente anche il capogruppo regionale del Pd Vincenzo Ceccarelli. Ma soprattutto c’erano tantissimi cittadini che hanno accolto l’appello dei sindaci e si sono uniti al corteo.

Il Valdarno aretino e fiorentino, terra solidale, generosa e sempre disposta a tendere una mano a chi ha bisogno sulla scia di profondi ideali e valori, non si è fatta attendere all’appuntamento contro la guerra e in favore di un popolo che in questo momento ha bisogno dell’aiuto e della vicinanza di tutti.

Prendo la parola io, sindaco del comune di San Giovanni Valdarno – ha detto Valentina Vadi salendo sul palco – a nome di tutti gli 11 comuni del Valdarno aretino e fiorentino per dire, con una sola voce, in maniera ferma, ‘no’ a questa guerra di oppressione, ‘no’ a questa invasione ingiustificabile, ‘no’ alle bombe che distruggono paesi e città, ‘no’ alla morte tragica e violenta della popolazione civile, inerme ed indifesa, uomini, donne e bambini. Quelle che stiamo vivendo sono ore di grande tristezza, dolore e paura. Nel cuore dell’Europa, una nuova guerra sta lacerando un paese, l’Ucraina, una guerra che genera morte e distruzione e di cui a fare le spese è, prima di tutto, la popolazione civile. Da questa piazza, centro simbolico del Valdarno unito – un territorio che storicamente è pacifico e solidale – noi vogliamo dire ‘basta’! Crediamo fortemente a quanto scritto nell’articolo 11 della nostra Costituzione repubblicana: ‘L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali’. Siamo consapevoli che il solo ripudio della guerra a parole non basta, per questo abbiamo preso come slogan di questa manifestazione, le parole di Ernesto Balducci, uno dei padri del movimento pacifista italiano, ‘Se vuoi la pace, costruisci la pace’, parole nelle quali fermamente crediamo. Ognuno di noi deve sentire forte questa responsabilità ogni giorno, di pensare, operare, agire come un costruttore di pace. E la pace si costruisce con il dialogo, con il confronto continuo, aprendosi all’altro e non perdendo mai la speranza che alla guerra non ci sia alternativa. Alla guerra c’è sempre alternativa. Ma la pace si costruisce anche non dividendo, non acuendo i contrasti, non separando. Per questo, tutti noi, con il calore di questa piazza, ci stringiamo in un abbraccio simbolico a tutta l’Ucraina, a tutto il popolo ucraino che sta soffrendo e a cui rivolgiamo tutta la nostra solidarietà ed il nostro pensiero. Ma, allo stesso modo, abbracciamo simbolicamente tutti quei cittadini russi che in queste ore, con grande coraggio, stanno manifestando il proprio dissenso nei confronti del presidente Putin. Noi – ha concluso il sindaco Valentina Vadi – siamo con tutti voi e non vi lasceremo da soli”.

La parola è poi passata a Natan Neri, rappresentante d’istituto dei Licei Giovanni da San Giovanni, che ha letto una toccante poesia scritta di proprio pugno e ad Amanda Neri, rappresentante d’istituto dell’Isis Valdarno che, a nome di tutti gli studenti del territorio, dopo un periodo così complicato dovuto alla pandemia, ha espresso la volontà di vivere in un mondo senza conflitti.

Il microfono è stato poi affidato a Lilia Vegera e Nataliya Hudyuk, in rappresentanza della comunità ucraina che, con le lacrime agli occhi e la voce rotta dal pianto, hanno raccontato la loro storia, la paura e lo sconforto per i loro familiari rimasti in Ucraina che non riescono a dormire la notte. Ha toccato il cuore di tutti anche l’intervento non previsto di un’altra donna, ucraina, che ha ringraziato con le lacrime agli occhi il Valdarno. “Con tutti i problemi che ognuno di voi ha in questo momento siete qui insieme a noi. Ognuno di voi ha dato qualcosa per noi”. Ha continuato sottolineando quanto sia importante per ognuno di loro sentire questo calore e questa vicinanza umana. Tutte hanno anche invitato a non generalizzare commenti e opinioni verso il popolo russo: molti, hanno detto, non condividono questa guerra ma vengono comunque demonizzati.

E’ stato poi il turno di Tessa Mugnai rappresentante del coordinamento associazioni della zona che ha letto il “manifesto per la pace” sottoscritto e condiviso da tutti i comuni e dalle associazioni del territorio. ( Il testo)

La manifestazione si è conclusa con l’inno italiano e l’inno ucraino che hanno risuonato nella piazza accompagnati da un lungo applauso della folla. Una manifestazione intensa e sentita: tra bandiere e striscioni tantissime persone che, in maniera civile e pacata, hanno urlato il proprio ‘no’ alla guerra ed hanno chiesto aiuti per il popolo ucraino in questo momento alla disperazione.

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