Sulla vicenda di Sei Toscana, il gestore unico dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto intervengono anche i delegati territoriali Rsu Fit Cisl
Anche i delegati territoriali Rsu Fit Cisl di Sei Toscana intervengono sulla vicenda del gestore unico dei rifiuti nelle province di Arezzo, Siena e Grosseto rilanciando il progetto di Area Vasta
"SEI Toscana, in quanto gestore di un servizio pubblico essenziale quale l'igiene urbana, a prescindere dalle vicende giudiziarie, politiche e societarie che la riguardano, rappresenta innanzitutto per il nostro territorio un grande valore, dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Espressione di questo valore inestimabile, fatto di natura, storia, cultura e tradizioni locali, sono i 1000 dipendenti diretti, gli oltre 400 lavoratori interinali, i lavoratori delle cooperative sociali e dell'indotto, e i colleghi degli impianti di smaltimento e recupero, che quotidianamente mettono a disposizione dei loro concittadini professionalità e passione, per un lavoro che non è solo utile, ma indispensabile, perché svolto a tutela dell'ambiente, del territorio e delle persone che lo abitano".
Le proposte di Fit Cisl: "calendarizzare una fase transitoria del progetto, durante la quale definire un piano industriale finalizzato alla gestione integrata del ciclo dei rifiuti, concepito non sulla massimizzazione del profitto ma sul risparmio, con impianti adeguati e/o realizzati in funzione dei servizi svolti e non viceversa; immaginare da subito la costituzione di una compagine industriale-societaria rinnovata e che riconsideri il ruolo degli impianti nel perimetro di affidamento, attraverso quote di partecipazione pubblica o partnership pubblico-privato; concepire un progetto di valorizzazione delle frazioni di materiale selezionato attraverso la costituzione di filiere industriali, il cui obiettivo primario sia la commercializzazione a prezzi economicamente vantaggiosi e il riutilizzo finale del prodotto raccolto reimmesso nel mercato; riorganizzazione puntuale dei sistemi di raccolta-spazzamento in funzione di un maggior risparmio per i cittadini e di una maggiore qualità ambientale, introducendo meccanismi di controllo e premialità nella differenziazione del materiale raccolto, improntati a economicità, semplicità e trasparenza delle procedure di conferimento; prima di redigere il nuovo piano industriale, definire un piano puntuale di rientro dal passivo di bilancio, che consenta una gestione non traumatica della fase transitoria e che metta al primo posto il mantenimento degli attuali livelli salariali e occupazionali"
E ancora: "il nuovo piano industriale dovrà essere concepito solo dopo la stesura definitiva del nuovo piano d'ambito da parte della Regione Toscana e la conclusione della fase transitoria; il nuovo piano industriale dovrà comprendere la valorizzazione delle esperienze lavorative pregresse, delle professionalità e/o delle conoscenze acquisite dalle maestranze; il piano economico e finanziario dovrà rispondere ai requisiti di prudenza, gradualità e sostenibilità ambientale, sociale ed economica".
"SEI Toscana è un patrimonio condiviso e come tale va preservato e valorizzato, innanzitutto attraverso un'assunzione comune di responsabilità, che ponga fine alle diatribe societarie e politiche: un'escalation che rischia di trasformare SEI toscana in un campo di battaglia, con i soci industriali da una parte e i soci pubblici dall'altra; in un conflitto perenne, che danneggia l'immagine dell'azienda, penalizzando lavoratori e cittadini. Ai nostri amministratori locali ricordiamo che la campagna elettorale è finita; ai soci industriali ricordiamo che le finalità ultime del servizio sono la sostenibilità ambientale, sociale ed economica".