Nella seduta del consiglio a Montevarchi di martedì pomeriggio è stata approvata una mozione presentata dalla maggioranza, con emendamenti del gruppo Democratici e Progressisti, in merito ai rimborsi dovuti ai cittadini della Toscana non serviti da impianti di depurazione dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 2008
Nell’ultima seduta del consiglio comunale di Montevarchi è stata approvata una mozione presentata dalla maggioranza per ottenere maggior chiarezza e tutela dei consumatori in merito alla questione dei rimborsi dovuti ai cittadini toscani non serviti da impianti di depurazione, in seguito alla sentenza 335 della Corte Costituzionale del 10 ottobre 2008.
Il documento è stato illustrato dal consigliere Sara Caporaso a nome dei gruppi Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra per Montevarchi e Impresa e Innovazione. Durante il dibattito, sono stati inclusi gli emendamenti presentati dal capogruppo dei Democratici e Progressisti Fabio Camiciottoli.
All’amministrazione montevarchina viene richiesto l’impegno a farsi portatrice della proposta di elaborazione di una mappatura del servizio di depurazione relativo al territorio comunale con la società che gestisce il servizio e con l’Autorità Idrica Regionale, per facilitare l’informazione agli utenti.
Inoltre, è richiesto l’intervento “affinché siano stabilite uguali condizioni e modalità di rimborso, non penalizzanti per i cittadini, e affinché sia modificata la procedura, sostituendo con il rimborso diretto agli utenti aventi diritto”, invece della restituzione erogata solo in seguito alla presentazione della domanda da parte degli interessati, anche per venire incontro alle categorie più svantaggiate o di coloro che non sono a conoscenza dell’opportunità.
Negli emendamenti presentati dal gruppo consiliare di opposizione si richiede di prendere atto delle tariffe del servizio idrico integrato applicate nel territorio, di dedicare spazio nel sito internet del comune per una banca dati geografica, aperta e consultabile su cui verificare le tipologie del servizio erogato, con una campagna di comunicazione su tariffe applicate e modalità di modifica.
Infine viene richiesto al sindaco, in quanto rappresentante del comune dell’assemblea dei soci della società di Publiacqua e membro per i comuni del Valdarno dell’assemblea dell’Autorità Idrica Toscana, di promuovere specifiche azioni politiche per rivedere le tariffe applicate e individuare le opportune forme per attuare la sentenza della Corte Costituzionale, riferendo in seguito in consiglio comunale.