Due mozioni congiunte dei 5 Stelle delle tre province di Ato Toscana Sud per coinvolgere sindaci e scheramenti politici di maggioranza e opposizione. Obiettivi: l’abrogazione degli Ato, in merito a una legge regionale da cancellare, e l’annullamento del bando di gara di affidamento del servizo di gestione dei rifiuti e del relativo contratto con Sei Toscana
Il Movimento 5 Stelle delle province di Arezzo, Grosseto e Siena unito nella presentazione di due mozioni contro gli Ato e il contratto stipulato da quello d’ambito Toscana Sud con Sei Toscana per la gestione dei rifiuti. I documenti, illustrati nel corso di una triplice conferenza stampa, rappresentano il risultato di un lavoro congiunto di studio e analisi delle varie normative nazionali e regionali a cura dei vari gruppi nei tre territori provinciali, i consiglieri comunali e i legali che hanno collaborato, Claudio Fiori e Donella Bonciani.
“La problematica dei rifiuti per noi è un tema importante” – hanno dichiarato gli attivisti all’apertura della conferenza stampa – “Ci siamo confrontati anche con alcuni amministratori locali e c’è stato qualcuno che ha riconosciuto le criticità del sistema di gestione, ma l’impossibilità di riuscire a intervenire singolarmente dato il poco potere decisionale. Noi ci siamo messi a lavoro partendo da un’analisi del quadro normativo, del Testo Unico dell’ambiente e del bando di gara che ha portato poi al contratto tra Ato e Sei Toscana”.
“Il lavoro e i due documenti finali saranno presentati dai nostri rappresentanti nei consigli comunali in cui sono stati eletti, ma è un invito alle forze politiche di maggioranza e opposizione di tutti i comuni a condividerle e a presentarle, perché non siamo qui solo per contestare, ma per presentare un percorso che speriamo sia seguito da amministratori e da altri partiti e movimenti politici diversi dal nostro”, ha spiegato Donella Bonciani, presentando anche il sito internet legato alla questione.
La prima mozione fa riferimento alla richiesta di soppressione degli Ato con abrogazione del Titolo 3 capo 1 della Legge Regionale 69/2011.
“Deriva da un esame delle norme per valutare la conformità del sistema e abbiamo scoperto che la Legge Regionale 69/2011, in particolare il Titolo 3 capo 1, non è conforme ai principi normativi statali, nonostante la premessa iniziale”.
Fino al 2007 la competenza in materia di gestione dei rifiuti era affidata alle Autorità d’Ambito, ma con le due leggi finanziarie del 2008 e del 2010, oltre al successivo Decreto Legge 135/2012, era stata prevista l’abrogazione di tali soggetti giuridici a causa di criteri di efficienza e riduzione di spesa, con le funzioni di gestione che sarebbero tornate agli enti locali.
L’analisi del Movimento 5 Stelle sottolinea che questa soppressione viene meno nella legge regionale 69 del 2011, nel punto in cui la Regione introduce le “Autorità per il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani”, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, avente personalità giuridica di diritto pubblico. “In pratica un ente clone delle Autorità d’Ambito precedenti, solo con una denominazione diversa, ma che ricalca a tutti gli effetti le strutture abolite”.
Qual è quindi la possibile alternativa alle Ato secondo M5S? “La stessa espressa anche da Mario Monti nell’aprile del 2013 emanando delle linee guida per l'affidamento dei servizi pubblici locali di rilevanza economica: una forma di cooperazione tra comuni, non una delega delle competenze a soggetti terzi”. Da qui la richiesta con la prima mozione di impegnare i sindaci a chiedere l’abrogazione del Titolo 3 capo 1 della Legge Regionale in cui si fa riferimento all’istituzione di questi nuovi enti, con la conseguente soppressione degli attuali Ato.
La seconda mozione è la richiesta di annullamento della proceduta di gara per l’assegnazione del servizio a Sei Toscana e di conseguenza del contratto.
“Abbiamo riscontrato delle gravi irregolarità nel bando e nelle modifiche apportate allo schema di contratto, al punto da chiedere ai sindaci di attivarsi per raggiungere la quota minima per richiedere la convocazione di un’assemblea straordinaria dell’Ato per presentare proceduta di annullamento per autotutela”.
I primi riscontri negativi riguardano le condizioni di partecipazione alla gara d’appalto, poiché “contenevano previsioni tali da generare un notevole disincentivo alla partecipazione per gli operatori del settore e pregiudicando le finalità di una gara pubblica, dato che è risultata vincitrice l’unica offerta presentata”. Tra le questioni sollevate nell’analisi e riportate nelle premesse della mozione, il fatto che l’aggiudicatario avrebbe dovuto versare ai vecchi gestori gli oneri TIA non riscossi (almeno 10 milioni e mezzo di euro), non incentivando altri concorrenti.
Inoltre, la richiesta, definita “singolare”, di avere in gestione un termovalorizzatore con una capacità di trattamento pari a 40.000 tonnellate all’anno: “Non un impianto di riciclaggio, non adeguati mezzi per la raccolta e personale sufficiente, ma un inceneritore. Così, mentre nella fase di prequalifica vi erano tre grossi gruppi che avevano manifestato interesse, alla fine alla gara si è presentata solo Sei Toscana”.
Per il conseguente contratto la mozione dei Cinque Stelle contesta le modifiche e clausole “che vanno ben al di là dello schema di contratto approvato in Giunta Regionale, già ben fatto e che non necessitava di integrazioni. Mentre in questo tra Ato Toscana Sud e Sei Toscana si assiste a un’alterazione della struttura e della sostanza”, arrivando all’aggiunta di 60 pagine rispetto allo schema di base. Tra i punti in discussione ci sono l’obbligo del pagamento del servizio anche nel caso non venga fatto o venga effettuato male, voci di costo inserite a differenza dello schema di base approvato in Giunta Regionale.
“Un contratto che, oltre a presentare rilevanti profili di illegittimità, comporta un considerevole incremento di costi per l’espletamento del servizio rispetto allo schema di contratto regionale”, si legge nella seconda mozione. Da qui l’impegno richiesto ad almeno un terzo degli amministratori comunali per una convocazione straordinaria dell’assemblea con lo scopo di presentare un ordine de giorno di annullamento di bando di gara e contratto a seguito autotutela.
Cosa fare e come intervenire per modificare il sistema?
Le due mozioni sono un invito a tutte le forze politiche a condividerle nelle proprie amministrazioni comunali: “Il tutto andrà a regime almeno fino al 2034 con costi enormi, coinvolgendo interessi economici, di difesa ambientale e molto altro. Quindi è importante intervenire il prima possibile collettivamente”.
A fine conferenza, l’assessore ai lavori pubblici del comune di Montevarchi Arianna Righi, presente in sala insieme all’assessore Piero Francini, ha sottolineato la volontà di incontrare i rappresentanti dei 5 Stelle per approfondire i dettagli di questi due documenti, complimentandosi per l'analisi approfondita e sottolineando lo scarso peso che può avere l’amministrazione montevarchina in meriti decisionali singoli in assemblea, condividendo le difficoltà nella richiesta di accesso agli atti e al contratto nella sede dell’Ato.
Sul sito internet realizzato per la campagna sono presenti i documenti delle due mozioni che raccolgono in premessa tutti i dettagli dell'analisi dei punti contestati.