24, Dicembre, 2024

Rifiuti, Chiassai chiede ad Ato l’apertura di un tavolo tecnico. “Gestione spesso inefficace, sugli ingombranti serve più autonomia”

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Per il sindaco di Montevarchi, la questione rifiuti resta “tra i problemi più gravi” di Montevarchi. E Silvia Chiassai punta il dito sul sistema di gestione degli ingombranti: “Il comune deve avere più autonomia, per riuscire a contrastare il degrado legato all’abbandono. Oggi questo settore ci costa ancora troppo”

Un tavolo tecnico per ridiscutere alcuni degli aspetti del contratto di servizio con Sei Toscana: è quanto il sindaco di Montevarchi, Silvia Chiassai, ha chiesto con unrgenza all'Ato Toscana Sud. In particolare, nel mirino della prima cittadina, finisce la questione degli ingombranti e degli abbandoni che generano degrado in città. 

"Fin dalla mia elezione a sindaco – spiega Chiassai – la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti sono tra i problemi più gravi che incontro quotidianamente per un servizio che è inaccettabile, sia per le tariffe applicate che per la qualità offerta. L’attuale sistema di gestione non è spesso efficace, né si contraddistingue per economicità. Nel comune di Montevarchi si registrano continue segnalazioni da parte dei cittadini e, considerando anche le profonde mutazioni sociali e culturali, è necessario provvedere con un intervento più diretto da parte del Comune per contrastare sporcizia e degrado". 

Nello specifico, la rimozione da parte di Sei Toscana dei rifiuti abbandonati fuori dai cassonetti, fenomeno di maleducazione ancora molto presente, costituisce una spesa sostanziosa, extra rispetto al costo del servizio a carico del comune. Ma l'amministrazione comunale non può intervenire né diversamente, né direttamente: ad oggi può soltanto chiamare il gestore, in occasione delle segnalazioni di abbandono. Ed è questo che Silvia Chiassai vorrebbe cambiare. 

"L'obiettivo è di arrivare a un nuovo accordo con il gestore unico Sei Toscana per permettere ai Comuni, con mezzi propri, il conferimento in discarica dei rifiuti ingombranti. Noi abbiamo promosso fin dallo scorso novembre una campagna di sensibilizzazione sul decoro urbano, ma nonostante alcuni buoni risultati, continuano a persistere comportamenti scorretti, specialmente sul conferimento dei rifiuti urbani e degli ingombranti. Un fenomeno di malcostume che nel 2016 ha prodotto un costo aggiuntivo per la collettività di 59mila euro, benché da luglio siano stati accertati e contestati circa 68 violazioni dalla Polizia Municipale per abbandono di rifiuti". Dunque, se da una parte si opera con le sanzioni, dall'altra il comune vorrebbe poter intervenire direttamente sugli abbandoni, per un servizio che sia più veloce e più economico. 

Nel frattempo, il sindaco di Montevarchi ha ribadito ad Ato la necessità di cambiamenti anche in altri settori del servizio. "Il Comune ha già svolto un’operazione certosina, mai effettuata prima, per ottenere un calendario degli spazzamenti con luoghi, modalità e frequenza del servizio in modo da attivare anche l’occhio vigile del cittadino. Ma vogliamo arrivare a una riorganizzazione del servizio senza nessuna incidenza sulla tariffa, prevedendo l’estensione della pulizia anche per quelle aree verdi e parchi pubblici ad oggi sprovvisti".

"Contemporaneamente – chiude Chiassai – è stato avviato un lavoro per giungere, prima possibile, a un sistema di raccolta rifiuti a tariffa puntuale in cui sia premiato il cittadino che usa un comportamento corretto e penalizzato chi non differenzia. Purtroppo i tempi di realizzazione del gestore per queste variazioni sono troppo lunghi e necessitiamo di avere mani libere per risolvere urgentemente tutte le criticità del territorio comunale in tema di rifiuti senza costi aggiuntivi. Non è più sostenibile che il Comune di Montevarchi, il secondo della provincia di Arezzo per numero di abitanti, debba continuare a pesare nell’Ato Toscana Sud per l'1,56%. E’ stato creato un sistema gestionale fallimentare, basato sulle aree vaste, che deve essere cambiato agendo sopratutto a livello di legislazione regionale, estirpando un meccanismo vessatorio nei confronti dei cittadini e spesso non all’altezza di rispondere alle esigenze dei Comuni sempre più ridimensionati nell’autonomia di intervento".

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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