22, Novembre, 2024

Rifiuti: le Liste civiche presentano una mozione per ‘svegliare’ i sindaci. “Dopo l’assemblea dell’ Ato il silenzio è assordante”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Le Liste civiche Cresce San Giovanni, Terranuova in Comune, e Castelfranco Piandiscò in una conferenza stampa prendono posizione sulla questione rifiuti e chiedono ai sindaci, in particolare a quello di Terranuova, e ai consiglieri regionali di agire

No all'allungamento della vita della discarica di Podere Rota, no alla definizione delle tariffe da parte dell'Ato centro, no al silenzio assordante sulla questione rifiuti dei sindaci e dei consiglieri del Valdarno.

Dopo la pubblicazione dei verbali dell'assemblea dell'Ato, da parte di Valdarnopost, nei quali la discarica valdarnese è paventata come il possibile punto di riferimento insieme ad altre due per i rifiuti toscani, facendo così presagire uno slittamento della data di chiusura finora prevista per il 2021, le Liste civiche Cresce San Giovanni, Terranuova in Comune e Castelfranco Piandiscò non ci stanno e, unitariamente, hanno redatto una mozione con la quale chiedono ai sindaci di intervenire.

In maniera particolare Paola Manetti si rivolge a Sergio Chienni, che forte del 16% di partecipazione in Ato Toscana sud, potrebbe avere forza politica e decisionale.

"Nonostante le sollecitazioni arrivate nessuno in Valdarno ha espresso parola sulla questione. Questo silenzio assordante ci fa paura – spiega Francesco Carbini di Cresce San Giovanni – Presenteremo una mozione comune nei rispettivi consigli comunali per impegnare i sindaci a farsi interpreti di questo disagio riguardo alla mancata presa di posizione da parte di Ato Toscana sud. L'altra questione è che nel verbale si invita a organizzare un tavolo inter – Ato per riquantificare le indennità di disagio ambientale. Oltre al danno anche la beffa”.
 

Paola Manetti, Terranuova in Comune, dopo aver sottolineato l'importanza dell'unione tra le Liste civiche, afferma: "La discarica di Podere Rota non chiuderà non 2021 e probabilmente non chiuderà mai. In quel documento si parla di accordi a tempo indeterminato per una discarica che finisce di essere quella dell'Ato Toscana sud e che diventa quella della Toscana. In Valdarno non ci saranno più rifiuti locali ma diventeremo il punto di riferimento per i rifiuti di tutta la Toscana. Noi diciamo: No. Ribadiamo il nostro No: il nostro territorio ha già dato".

"L'unico comune che se ne è avvantagggiato è quello di Terranuova – continua Paola Manetti – che ha avuto 3 milioni di euro l'anno di utili dal disagio ambientale che sono serviti per coprire le spese correnti e il personale. I fiorentini non vogliono la spazzatura e non la vogliono pagare e fissano il prezzo. Visto che la Regione, da gennaio 2016, non interviene più con il contributo per portare i rifiuti extra Ato, hanno studiato un accordo inter Ato fissando anche il prezzo. Per questo chiederemo che il sindaco di Terranuova si prenda la responsabilità di rappresentare i cittadini e che non agisca come dipendente di Sei Toscana ma come sindaco. Il comune di Terranuova ha il 16% di voto ponderato in Ato e questo significa che può intervenire e di incidere. Smetta il sindaco di stare in silenzio e agisca”.
 

Marco Morbidelli, Castelfranco Piandiscò: ”Prendiamo spunto dalla richiesta di aiuto che arriva da chi abita in zona. Noi dobbiamo trovare alternative e fare proposte. Ma il registro dei tumori? Io sono stato a Vienna, una città di oltre 1 milione di abitanti. Al centro vi è un inceneritore. Ma una statistica tra i tumori in Valdarno e Vienna si può fare? La strada non può essere tenere più una discarica come Podere Rota. Ognuno si smaltisca i rifiuti dove abita. Dobbiamo fare anche proposte alternativa a una discarica che è primitiva, con l'interramento dei rifiuti. Bisogna cambiare sistema”.
 

Infine Francesco Carbini termina: “In questo territorio abbiamo istituzioni troppo succubi del potere economico. Ci hanno sempre detto che qualche vantaggio in termini tariffari sarebbero arrivati per i cittadini. Ma la Confcommercio afferma che siamo abbondamente oltre il 10% la media nazionale. Crediamo che qualcuno si debba esprimere. Oppure dobbiamo pensare che questo creare scatole cinesi abbia consentito la vittoria del bando a evidenza pubblica, la sua gestione e la non discussione delle tariffe? Possiamo anche sbagliare ma confrontiamoci con i cittadini”.
 

Articoli correlati