Il sistema di raccolta e smaltimento dei rifiuti sarà al centro del consiglio comunale aperto che si svolgerà venerdì sera a Montevarchi. Intanto arriva un lungo documento sottoscritto dal capogruppo di opposizione Francesco Maria Grasso, in cui si toccano diversi aspetti della questione. A partire da due proposte da presentare in sede di Ato
Il Consiglio comunale aperto di Montevarchi, dedicato proprio al tema dei rifiuti, si terrà venerdì sera alla Ginestra. Ma intanto arrivano già i primi interventi, a partire da quello di Montevarchi Democratica che, con il capogruppo Francesco Maria Grasso, lancia una serie di proposte per intervenire su un settore che, oltre alle criticità evidenziate nel servizio ai cittadini, è anche oggetto di una inchiesta legata al maxi appalto Ato aggidicato a Sei Toscana.
"In primo luogo – si legge nel documento – riteniamo che Montevarchi debba presentare nel proprio Consorzio della Toscana del Sud due specifiche proposte. La prima: i sindaci che sono sede di impianto di smaltimento dei rifiuti non devono e non possono essere presenti nel direttivo dell’Ato, né esserne Presidenti, in quanto in palese conflitto di interesse". Il rischio, secondo Montevarchi Democratica, è che puntino "a soddisfare gli interessi del loro impianto in contrasto con le politiche favorevoli alla cittadinanza, che passano invece da un aumento della differenziata e una riduzione dei costi fissi degli impianti". La seconda: "Il Sindaco di Montevarchi dovrà farsi portatore di una proposta all’ATO per un piano industriale nel quale alcuni impianti vengano ritenuti necessari per lo smaltimento mentre i rimanenti impianti vengano dismessi o comunque eliminati dai contratti del gestore, riducendo drasticamente i costi fissi degli impianti di smaltimento".
Due proposte 'pesanti', visto che oggi i comuni sede di discariche, come quello di Terranuova, non solo sono presenti in Ato, ma hanno un peso specifico importante nelle programmazioni. "Sarà in grado di fare questo il Sindaco di Montevarchi e di proporlo alla prossima assemblea dei comuni del Valdarno Superiore e tutti insieme portarlo in delibera all’ATO Toscana Sud?", chiede Grasso.
L'analisi si concentra poi sui servizi e sulla raccolta differenziata. "A Montevarchi e in Valdarno si sta riducendo, invece di aumentare, la raccolta differenziata! Il nostro gruppo ritiene questo assolutamente deviante e negativo per la nostra comunità. Solo il porta a porta garantisce livelli di rifiuti differenziati alti. E per raggiungere livelli di servizio e di responsabilità eccellenti occorre riordinare in capo alle amministrazioni comunali la raccolta". Tornare dunque ad una gestione diretta, magari associata, della raccolta. E non solo: "Si obbietterà che il porta a porta costa ed aumenta le tariffe: niente di più inesatto perché il materiale differenziato è così elevato da costituire una risorsa".
"Appare chiaro – conclude Grasso – che rovesciare il paradigma da rifiuto=tassa a rifiuto=rendita è possibile solo trasformando davvero un servizio in un ciclo manifatturiero. Riconoscendo che queste criticità erano già in essere nel periodo della precedente amministrazione, dovremo affermare prima di tutto che il servizio non può essere gestito da un'area così vasta e così differente da provincia a provincia". La proposta, già lanciata in passato, è di costituire delle "AOR di zona, cioè micro-aree come il Valdarno, che possano costituire sia a livello territoriale ma anche di potenzialità di servizio un'area omogenea e ben gestibile". Su questo aspetto, così come sulla programmazione del porta a porta, Montevarchi Democratica chiede all'attuale amministrazione di esprimersi e fare il punto.