19, Novembre, 2024

Riconoscimento scientifico per uno studio di cardiologia condotto fra Arezzo e il Valdarno

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Pubblicato da un’importante rivista internazionale lo studio dell’equipe aretina che riguarda il Delirium, una sindrome clinica causata da uno stato confusionale acuto. L’osservazione nelle UTIC di Arezzo e Montevarchi su 726 pazienti, di età maggiore di 65 anni

Uno studio realizzato dalla Cardiologia dell’ospedale di Arezzo e che ha coinvolto anche il Santa Maria alla Gruccia è stato pubblicato nei giorni scorsi sull’European Heart Journal Acute Cardiovascular Care, una delle riviste internazionali più importanti del settore.

Si tratta di uno studio relativo al Delirium, una sindrome clinica causata da uno stato confusionale acuto: il lavoro dell'équipe sanitaria si è basato sullo studio osservazionale effettuato nel dipartimento, in particolare nelle Utic di Arezzo e Montevarchi, su 726 pazienti di età maggiore di 65 anni, ricoverati per qualsiasi patologia.

L'insorgenza di Delirium è stata analizzata attraverso semplici questionari con lo scopo di valutare l'incidenza di questa condizione nella popolazione di pazienti anziani  con patologie cardiovascolari acute e di valutarne il significato prognostico a 6 mesi di distanza.

È emerso che il 15% di questi pazienti ha sviluppato un quadro di Delirium e questa condizione è stata particolarmente frequente nella popolazione maggiore di 85 anni. A 30 giorni di distanza, i pazienti che avevano sviluppato Delirium presentavano un incremento della mortalità di 5 volte e a 6 mesi di distanza di 2 volte rispetto ai pazienti senza Delirium. Il Delirium era inoltre associato ad un prolungamento della degenza ospedaliera, una maggiore frequenza di eventi avversi in ospedale e una maggiore probabilità di re-ospedalizzazione a 6 mesi.                                                                        

“Il messaggio finale del nostro studio – ha spiegato Leonardo Bolognese, direttore del Dipartimento Cardiovascolare e Neurologico – è che il Delirium è comune nei pazienti anziani ricoverati in Utic. È una condizione seria, economicamente rilevante e sottostimata. Per questo, alla luce dei risultati, si propone l'uso di un protocollo specifico per identificare precocemente i pazienti con Delirium in modo da potere essere trattati sia con interventi non farmacologici che farmacologici specifici”.

 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

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