Interrogazione della consigliera Neri del Partito democratico alla giunta Chiassai: nel mirino la decisione di uscire dal Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati, che secondo il gruppo di opposizione consentiva al comune di avere sotto controllo il sistema dell’accoglienza. “Ora la questione non è più di alcuna competenza comunale”
La questione dell'accoglienza dei richiedenti asilo sul territorio comunale, approda in consiglio, dopo la decisione della giunta Chiassai di recedere dagli accordi del sistema Sprar. A chiedere spiegazioni sull'attuale situazione è la consigliera Francesca Neri, che deposita una interrogazione a nome del gruppo Pd.
La scelta di abbandonare il Sistema di Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati sarebbe, secondo il Pd, deleteria, perché la questione sfuggirebbe così dal controllo del comune. "A questo sistema – ricorda Neri nel testo dell'interrogazione – possono accedere gli Enti Locali che prestano servizi finalizzati all’accoglienza dei richiedenti asilo, rifugiati e titolari di protezione umanitaria; il Comune di Montevarchi ha aderito al Progetto Sprar in qualità di partner del Comune di Arezzo dall’anno 2008 e ha messo a disposizione un numero totale di 11 posti di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria fino al 31/12/2016".
L'interrogazione ricorda quali sono le peculiarità dle progetto Sprar: "Prevede una gestione congiunta da parte degli enti locali e del soggetto gestore, individuato con Bando di gara pubblico; ma anche un’attività di monitoraggio e controllo di tutte le attività portate avanti nel territorio di competenza". Non solo: "Una Direttiva del Ministro dell’Interno di ottobre 2016 prevede una “clausola di salvaguardia” che rende esenti dall’attivazione di “ulteriori forme di accoglienza” quei Comuni che appartengono alla rete Sprar. E lo stesso Ministero, con l’avvio del Piano nazionale di riparto dei cittadini richiedenti protezione internazionale, condiviso conANCI, vuole consentire una distribuzione equilibrata e sostenibile tra le diverse realtà locali".
Senza lo Sprar, secondo il Pd, restano sul territorio solo centri di accoglienza su cui il comune non ha voce in capitolo: "Le strutture di accoglienza straordinaria, i CAS, presenti anche nel territorio del Comune di Montevarchi, sono gestite da soggetti privati tramite convenzione con la Prefettura di Arezzo e assolutamente indipendenti e non disciplinate da controllo dell’amministrazione comunale, perché non di sua competenza".
Alla luce di queste premesse, la consigliera Neri chiede a sindaco e giunta "le motivazioni che hanno spinto il Comune di Montevarchi ad uscire dalla rete Sprar, non rinnovando il partenariato al Progetto Sprar Arezzo per l’annualità 2017/2019" e "come intende gestire il sistema di accoglienza per richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale e umanitaria all’interno del territorio del Comune di Montevarchi".