26, Aprile, 2024

Reliquia di Papa Giovanni Paolo II rubata a Spoleto: rintracciato il responsabile. E’ di Figline

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La reliquia non è stata ritrovata probabilmente perchè già venduta. Le Autorità Ecclesiastiche lanciano un appello per la restituzione

E' un 59enne pregiudicato di Figline Valdarno, già protagonista in passato di altre vicende di furto di beni di natura ecclesiastica avvenute nella zona, l'autore del furto della reliquia di Papa Giovanni Paolo II, rubata il 23 settembre scorso nel Duomo di Spoleto. Il lavoro di squadra svolto dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Spoleto insieme a quelli del Nucleo per la Tutela del Patrimonio Culturale di Perugia e ai colleghi della compagnia di Figline, coordinati dalla Procura della Repubblica di Spoleto, ha permesso la sua identificazione. L'uomo è stato denunciato per furto aggravato.  Non è stata, invece, ritrovata la reliquia, con molta probabilità già consegnata a ricettatori o collezionisti del genere.

"Le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza della Cattedrale sono state determinanti per individuare il ladro – spiega l'arma dei carabinieri – ripreso nelle fasi precedenti e nel momento del furto, nonché negli spostamenti successivi per i vicoli del Borgo, visibili dalle telecamere del Comune di Spoleto. I militari hanno poi seguito l’uomo nel suo percorso verso la stazione ferroviaria, mentre saliva su un treno diretto a Foligno, per poi proseguire verso la sua abitazione, prendendo una coincidenza diretta in Toscana. Le immagini del volto, parzialmente coperto da un cappello, estrapolate dai filmati, e le particolari caratteristiche fisiche, hanno fatto emergere i primi elementi su cui effettuare la ricerca. La disinvoltura di azione e movimento è stata notata dai militari, che hanno presupposto di avere a che fare con un “professionista”: grazie alla conoscenza dei soggetti dediti ai furti d’arte, attraverso le puntuali informazioni fornite dai Carabinieri del Nucleo TPC di Firenze, immediatamente attivati dai colleghi umbri, si è giunti alla sua identificazione. Ulteriore conferma è arrivata anche dai militari dell’Arma Territoriale di Figline Valdarno, che hanno completato il quadro delle informazioni necessarie. I successivi riscontri d’ufficio, attraverso i particolari precedenti di polizia e le caratteristiche fisiche confortate delle fotografie segnaletiche, lo hanno definitivamente smascherato".

Dopo che la Procura della Repubblica di Spoleto ha emesso un decreto di perquisizione personale e locale a carico dell’indagato i carabinieri si sono recati nell'abitazione del figlinese. Nessuna traccia, purtroppo, della reliquia. Sono stati, invece,  ritrovati e sequestrati gli indumenti indossati dall’uomo il giorno del furto, il cappellino e lo zaino in cui era stata nascosta la reliquia.

Le Autorità Ecclesiastiche, adesso, hanno rivolto un accorato appello per la sua restituzione: il valore dell’oggetto di culto è esclusivamente devozionale, essendo di recente produzione. Questo farebbe escludere una sua possibile distruzione per il recupero del metallo. Gli investigatori sono convinti che il reliquiario sia finito nelle mani di un rigattiere o, ipotesi ancor più plausibile, ceduto a un collezionista attratto dalla figura del Santo Pontefice, visto che quest’anno ricorre il centenario della sua nascita.

Non si escludono ulteriori sviluppi degli accertamenti in corso sulla catena di contatti e spostamenti effettuati nei giorni immediatamente successivi al furto dall’indagato. "Gravi le accuse nei suoi confronti, che ha a carico innumerevoli precedenti specifici: oltre alla responsabilità legata a questo crimine, i carabinieri hanno presentato all’Autorità Giudiziaria un dettagliato resoconto sulle reiterate violazioni delle misure a cui si trova sottoposto per le precedenti condotte criminose".

 

 

 

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