23, Novembre, 2024

Chiassai: “Stupita dalle polemiche sul centro storico: abbiamo copiato regolamenti di sinistra come quello di Firenze”

Articoli correlati

In Vetrina

Più lette

In Vetrina

Il sindaco interviene dopo le polemiche legate all’approvazione del nuovo Regolamento sul centro storico. “Il decoro e la rivitalizzazione del centro storico è un nostro punto programmatico: il regolamento è un atto che si inserisce in questo percorso”. E sulle accuse: “Mi meraviglio, visto che abbiamo scritto un regolamento prendendo spunto da altri già approvati da anni”

"Mi stupisco delle polemiche sollevate dalla sinistra: per una volta che abbiamo copiato regolamenti già messi in campo da amministrazioni di sinistra in città come Firenze, Prato, Lucca". Così Silvia Chiassai Martini, sindaco di Montevarchi, commenta le polemiche che si sono scatenate sul nuovo Regolamento del centro storico, approvato il 29 dicembre scorso in Consiglio comunale. 

"In questi cinque anni – spiega Chiassai – abbiamo messo mano a tutti i regolamenti comunali, da quello di protezione civile a quello di polizia municipale. Erano tutti obsoleti, lontani nel tempo dai cambiamenti sociali dell'attualità. In questo lavoro rientra anche il nuovo Regolamento per il centro storico. Tra l'altro nei nostri obiettivi c'è anche quello di rilancio del centro storico di Montevarchi: abbiamo investito 600mila euro per il rifacimento di via Roma, stiamo concertando con i commercianti un nuovo arredo urbano, l'illuminazione artistica e così via". 

"Mancava una chiara regolarizzazione rispetto agli esercizi commerciali del centro storico: e quindi abbiamo redatto il nuovo Regolamento – spiega ancora il sindaco – da questo punto di vista ci siamo ispirati, per la prima volta, proprio alla sinistra e ai Regolamenti fatti da città amministrate proprio dalla sinistra. Abbiamo riapplicato su Montevarchi una serie di restrizioni legate ai tipi di attività da aprire nelel vie dei centri storici, e non nel comune ovviamente. Non abbiamo inventato niente da questo punto di vista: l'obiettivo è di migliorare il decoro anche innalzando un pochino il livello dei prodotti venduti e dei negozi da attivare". 

"Inoltre abbiamo formalizzato quello che veniva già imposto ogni estate con ordinanze, e cioè il divieto di somministrazione di alcolici fuori dai locali, che si traduce in una lotta al 'bivacco' con alcolici in mano, per una questione di decoro e di mancanza di sicurezza. Avveniva già ogni estate, ora diventa un divieto stabile. Niente di trascendentale, insomma", commenta Chiassai.

Sulla questione delle insegne in lingua straniera, la prima cittadina commenta: "Anche quello è copiato da Firenze, la sinistra dovrebbe mettersi d'accordo con sé stessa. Le insegne devono essere semplicemente leggibili per i cittadini, quindi comprensibili. Una insegna scritta, ad esempio, in geroglifico, non è semplicemente comprensibile al cittadino". E sulle accuse di incostituzionalità: "Ribadisco che non abbiamo scritto nulla di nuovo, se mi dimostrano che queste regole sono illegittime, mi adopererò come credo che dovrà fare a quel punto anche il sindaco di Firenze o altri sindaci che hanno emanato le stesse regole. La parte normativa comunque è seguita dagli uffici, e niente viene fatto se illegittimo", puntualizza ancora. 

Infine, l'attacco al PD: "Oggi fanno polemica, ad una settimana di approvazione dal documento. Ma vorrei ricordare che il Pd non era presente in Commissione come fa di solito, non ha plortato idee né contestato nulla di questo Regolamento, ha votato soltanto contrario durante il Consiglio. L'unica obiezione semmai è venuta dal M5S che si è astenuto in Consiglio per la questione della vendita di derivati dalla cannabis in centro. Se le idee di rilancio sono queste, la cannabis o il kebab in via Roma, forse la sinistra dovrebbe farsi qualche domanda, perché sono proprio le questioni su cui hanno perso le elezioni ed evidentemente non hanno ancora capito". 

Glenda Venturini
Glenda Venturini
Capo redattore

Articoli correlati