Reddito di Cittadinanza: con una maxi-indagine e mesi di accertamenti investigativi, i carabinieri di Cavriglia hanno denunciato 26 persone che avevano percepito indebitamente il beneficio per una somma complessiva di 130mila euro.
L’indagine è scattata dalle irregolarità scoperte nella percezione del reddito di cittadinanza da parte di due persone: una donna che, dopo aver svolto attività lavorativa come addetta alle pulizie di edifici, aveva omesso le dovute comunicazioni all’INPS entro i 30 giorni successivi, e un uomo che aveva attestato falsamente l’ininterrotta permanenza e residenza sul territorio nazionale nei due anni antecedenti alla presentazione della domanda.
Una volta accertato che il fenomeno delle truffe nell’ambito della percezione del reddito di cittadinanza era presente anche in Valdarno, un pool formato dai carabinieri della stazione di Cavriglia e dai colleghi impegnato sul fronte della Tutela del Lavoro, del Nucleo di Arezzo ha ampliato le indagini. In poco più di tre mesi, collaborando a stretto contatto col personale specializzato dell’INPS, gli investigatori hanno passato ai raggi X le posizioni di decine e decine di percettori, facendo emergere molte incongruenze. Accertamenti a 360 gradi, incentrati soprattutto sul possesso e la conservazione dei requisiti anagrafici, reddituali, oltre che di patrimonio immobiliare e sui beni mobili registrati.
“Le irregolarità più diffusamente riscontrate erano perlopiù tre – spiegano i carabinieri – aver presentato domanda all’INPS per accedere al beneficio del reddito di cittadinanza, dichiarando falsamente, al momento della presentazione, il requisito della residenza in Italia per almeno dieci anni, di cui gli ultimi due senza interruzioni; aver presentato domanda all’INPS per accedere al beneficio del reddito di cittadinanza, dichiarando falsamente di convivere anagraficamente con figli minori di fatto residenti altrove; aver presentato domanda all’INPS per accedere al beneficio del reddito di cittadinanza, dichiarando falsamente non possedere beni durevoli”.
Nel complesso, le indagini hanno consentito di identificare e deferire all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata ai danni dello Stato finalizzata all’indebita percezione del Reddito di Cittadinanza 26 persone, tutte residenti o dimoranti nel Valdarno Aretino. Gli investigatori hanno accertato che i denunciati avevano percepito illecitamente proventi per oltre 130mila Euro.